di Rocco Maggiore
Cambia l’aria nell’associazione di categoria più antica d’Italia. Come annunciato durante la scorsa riunione di marzo, il presidente Antonio Buccioni ha preteso un serrare le file che ha ottenuto gli effetti desiderati: una base assembleare più ristretta ma molto più determinata, per meno parole e più fatti.
Buccioni era stato chiaro. Gli associati devono esprimere la loro opinione anche in caso fosse ritenuta scomoda, ma allo stesso modo deve tornare il clima di armonia e condivisione di valori e azioni che ha contraddistinto l’Ente Nazionale Circhi sin dalla sua nascita. La riunione è stata quindi ben partecipata e vissuta in maniera intensa e propositiva.
Il presidente ha aperto la propria relazione inviando i migliori auspici al Santo Padre, da poco ricoverato al Gemelli. Ha poi salutato tutti coloro che partecipavano per la prima volta, segnalando in particolare la presenza del giovane Olivier Denji di appena 15 anni, in rappresentanza del complesso di famiglia con una sorta di entusiasta deroga informale. È passato quindi alla verifica del numero dei presenti e dei loro ospiti con palese soddisfazione per la quantità e qualità dei partecipanti, portando i saluti di taluni soci assenti giustificati.
Sono state sbrigate in pochi minuti l’approvazione del verbale dell’assemblea scorsa e la ratifica dell’approvazione dei bilanci revisionati da Gianni Mennuni.
Buccioni ha poi fatto il punto sulla squadra di lavoro dell’associazione, ricordando il saluto per sopraggiunta età pensionabile del dottor Claudio Monti, per quasi trent’anni importante collaboratore, che pure spera di poter coinvolgere anche solo parzialmente in futuro. Si è detto però convinto di avere formato un forte gruppo esecutivo con la conferma della consulenza fiscale dello studio Giarola e di quella del professor Alessandro Serena in quanto alla comunicazione. A questi antichi capisaldi sono stati aggiunti l’accordo con l’Anesv (rappresentato da Maurizio Crisanti) in quanto alla segreteria operativa presso l’Agis e la collaborazione di Mario Santinato, veterano del settore rotto a mille esperienze pratiche sul campo.
È poi passato a trattare due importanti aspetti che dipendono dagli enti pubblici. La congruenza dei contributi ministeriali e la questione degli animali. Ha premesso, a proposito del nuovo governo, di avere più volte sollecitato riscontri e in effetti in taluni casi di avere già avuto risposte. Ma attende a tutt’oggi l’incontro con il Ministro in carica Gennaro San Giuliano. Compito del presidente sarà verificare che gli spunti emersi con alcuni personaggi politici nei vari incontri pre-elettorali siano in effetti seguiti in maniera efficace.
Riguardo alla questione dei contributi del FUS ha ricordato come le modalità di erogazione siano cambiate dal 2014, quando alla guida del Ministero vi era Dario Franceschini, finendo per apportare gravi conseguenze alla categoria. I dati sono pubblici. Per il nostro settore sono attualmente distribuiti circa otto milioni di euro. Da un lato si tratta della cifra massima mai elargita, pur se ancora bassa rispetto agli altri comparti. Dall’altro la distribuzione è incongrua. Alle attività in qualche modo riconducibili al cosiddetto Circo Contemporaneo il 47,10%. Allo spettacolo viaggiante (le giostre) il 18,30%. Il restante 34,60% alle attività del Circo Classico. Ma il circo ha una propria fisicità fatta di carovane e chapiteau che andrebbe tenuta in considerazione. Oltre a ciò, ci sono stati numerosi esempi di incongruenze nelle valutazioni, con complessi di prestigio le cui richieste non sono state approvate.
Il presidente ha ricordato come le specificità del settore imporrebbero una scelta drastica nell’erogazione dei contributi. Con ogni probabilità la soluzione più equa sarebbe quella di sostenere gli oneri sociali anche pensando ad un versamento diretto nelle casse dell’INPS.
Riguardo alla situazione degli animali, pur essendo il nostro paese ancora un baluardo in quanto alle normative che di fatto ad oggi ne consentono l’uso, ha ricordato essere due le principali problematiche. La prima da parte del MiC che nella famigerata legge delega per lo spettacolo ha indicato al governo di attuare il “graduale superamento della presenza degli animali nel circo”. Formula che tutto sommato lascia spazio ad ottimismo, anche tenuto conto che l’attuale Ministro ha rimandato a fine agosto 2024 il lavoro sui decreti attuativi. La seconda da parte dal Ministero dell’Ambiente, che lo scorso anno in pieno agosto ha emanato dei decreti che escluderebbero il circo e le mostre faunistiche dal novero delle istituzioni abilitate a detenere animali pericolosi. A questo merito, anche grazie a contatti personali del presidente, sono stati sensibilizzati gli uffici del Ministero dell’Ambiente e di quello dell’Agricoltura. Lo scopo è difendere con tutte le forze la presenza degli animali nei circhi, anche se di fatto oramai circa metà degli imprenditori italiani li ha dismessi. Se poi le autorità dovessero imporre una totale eliminazione, saranno chieste modalità consone.
Su entrambi i fronti, in caso non dovessero arrivare risposte adeguate, Buccioni è pronto, ovviamente previo parere positivo dell’assemblea, ad organizzare una manifestazione pubblica, dolce ma determinata per rivendicare la giusta attenzione.
Come sempre l’associazione resta vigile in quanto a piccoli o grandi aspetti della gestione quotidiana, cercando di migliorarli. Come le spese legate ad ogni apertura piazza, come l’energia elettrica, i vigili del fuoco, ecc. Particolare attenzione per i regolamenti comunali, che risultano vetusti nella stragrande maggioranza dei casi. Fatto grave in particolare nei capoluoghi di regione o di provincia che a volte per l’assegnamento dei permessi propongono criteri quantomeno bizzarri, come il numero delle piste o la loro misura.
Il presidente ha ricordato come prima della pandemia la situazione fosse difficile. La conclusione delle feste di Natale del 2019/20 aveva trovato la categoria stremata. Il Covid ha in qualche modo stimolato un recupero della simpatia e dell’affetto degli spettatori e degli enti pubblici locali. Tanto che dalla riapertura ad oggi gli affari sono migliorati. È ora compito degli esercenti conservare questo stato di cose con dei comportamenti ineccepibili da ogni punto di vista.
A questo proposito è stato sollevato il tema dell’armonia interna alla categoria con un vivace dibattito, sempre entro binari costruttivi. È emerso che la mutata situazione del mercato rende oggi difficile un allineamento totale fra le imprese, come quello di qualche lustro fa, per esempio negli accordi sui “giri”. Ma resta di importanza vitale il massimo rispetto di regole pur non scritte di deontologia professionale. Anche per ottemperare a tutto ciò il presidente ha proposto di creare una “Conferenza dei direttori” con imprenditori attivi nel settore che possano monitorare la situazione e decidere le strategie da seguire.
L’assemblea ha infine dato piena fiducia agli attuali organi sociali, presidente Buccioni in testa, che sono stati infatti rieletti e quindi confermati fino alla prossima assemblea elettiva. Resta quanto scritto in apertura. Tutti coloro che hanno scelto di aderire all’Ente Nazionale Circhi saranno anche tenuti a sostenerne le varie attività. Con la missione di guidare la categoria in questa delicata fase di transizione del nostro Paese.