“Siamo molto preoccupati, nonostante qui le persone ci abbiano accolto benissimo ovunque”. Lo dice all’Agi Roberto Bellucci, ancora in Siria dopo la disavventura accaduta tre mesi fa. Eppure a fine febbraio lo stesso Roberto Bellucci aveva dichiarato che nel giro di due mesi il circo sarebbe rientrato in Italia: “Abbiamo ottenuto il permesso di lasciare la Siria dalle autorità locali grazie alla preziosa mediazione dell’avvocato e del console questa triste vicenda si chiude. Ora possiamo ripartire con tutto il circo, compresi gli animali di cui è stato minacciato anche l’abbattimento nelle settimane scorse”. Erano state queste le sue parole all’epoca.
Ma adesso che in quel paese la situazione si è fatta davvero pericolosa, Bellucci si trova ancora bloccato e dunque torna a chiedere aiuto alle autorità italiane. Nel circo della famiglia Bellucci, una settantina di dipendenti in tutto, ci sono anche sei donne e due bambini piccolissimi, uno di sei e uno di otto mesi, nati a Damasco durante la sfortunata tournee. “Con i camper, camion, animali e attrezzature varie siamo in mezzo alla strada e dobbiamo capire dalle autorità italiane se possiamo muoverci per raggiungere la città portuale di Tartus, che dista circa 530 chilometri: vogliamo imbarcarci al più presto per l’Italia ma è rischioso muoversi senza permessi”.
L’Embell Riva non usa mezzi termini: “Siamo in una situazione veramente drammatica”. E lo stesso allarme Roberto Bellucci l’ha messo per iscritto in una lettera indirizzata all’ambasciata italiana di Damasco nella quale chiede aiuto “alle Autorità italiane per far rientrare immediatamente la carovana dell’Embell Riva in Italia”.
Il circo si trova nel nord della Siria, esattamente a Kameshli, per ora un’area abbastanza tranquilla, ma si sa che il quadro potrebbe rapidamente peggiorare. “A causa dell’attuale situazione politica in Siria non siamo più in grado di proseguire la tournee – scrive Bellucci nella lettera all’ambasciata – siamo in gravi difficoltà economiche, non possiamo lavorare perché le autorità siriane ci hanno negato i permessi in quanto il circo è un luogo pubblico e dunque c’è un rischio attentati”.
Una nave partirà il 30 aprile da Tartous e Bellucci spera che quella possa essere finalmente la volta buona perché le partenze successive non si sa bene se e quando potranno essere confermate.