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Eliana Zoppis, dai social alla realtà

di Alessandro Serena

Una teenager sui generis Eliana, impegnata più nelle prove che nelle ricerche online, che tuttalpiù utilizza per aggiornarsi sulle discipline circensi che le stanno a cuore e sui maggiori campioni che possano fungere da ispirazione.

Eliana Zoppis prova i suoi equilibrismi

L’adolescenza vissuta con il circo in testa e nel cuore. Eliana Zoppis, 14 anni, figlia di Vanni e Guendalina Rossi. Ha una passione che le brucia forte dentro il petto. Le sue coetanee “normali” sono magari indaffarate a seguire qualche youtuber o influencer ma lei sui social va piuttosto alla ricerca di virtuosi di discipline della pista. Della pista e dell’aria, visto che fra le specialità alle quali si è dedicata fin da bambina ci sono le cinghie ed il cerchio aereo. Il papà era stato, con i fratelli Corty, Tony e Ivan, parte di un quartetto di acrobatica all’italiana fra i più interessanti degli anni Novanta: banchina, salti a terra, verticali in movimento. Pur sostenendola, non la può quindi aiutare a livello tecnico. Oltre al fatto che, come spesso accade fra la gente del viaggio, è piuttosto impegnato nella gestione delle varie imprese di famiglia. Ma la passione non si frena. Eliana comincia a quattro anni a provare. Qualche trucco in contorsione per lavorare sulla flessibilità, ginnastica per formare il fisico. Non tanto seguendo degli schemi precisi di training, quasi più per istinto. E ben presto è attirata verso l’alto.

Comincia a esercitarsi al cerchio aereo e alle cinghie. I suoi genitori, come detto, non sono propriamente esperti in queste discipline, ma accolgono con piacere il suo entusiasmo. Che presto debutta in pista. Il contesto è molto favorevole, gli Zoppis sono fra gli impresari italiani che più spesso hanno investito in produzioni varie e strutturate nel corso degli ultimi quindici anni. Questo permette alla piccola di conoscere artisti di varie nazioni, fra le quali Cina e Cuba, e cominciare a comprendere, sempre per frequentazione più che per insegnamento, le varie tipologie. Artisti più preparati ma magari più freddi gli orientali. Meno precisi ma molto più allegri i latini. Con tecniche diverse di training, di vita quotidiana, di approccio allo spettacolo. Inoltre, le produzioni di famiglia sono in continuo mutamento. È necessario adattarsi a stili, costumi e musiche sempre nuove. Una buona palestra per la giovane Eliana, punteggiata da frequenti visite ad altri complessi. In una di queste ha modo di ammirare Nicole Martini, di qualche anno più grande e quindi più preparata, ma in un’altra disciplina: l’equilibrismo su bastoni. Diventa sua amica e di colpo arriva la nuova vocazione, se possibile ancora più forte, e si mette a provare senza tregua. È interessante notare come i giovani di recente si possano ispirare anche a modelli “vicini”, più raggiungibili, e non necessariamente a stelle di prima grandezza. Eppure, il training avviene in maniera del tutto autonoma e indipendente. Da autodidatta, giusto aiutandosi con qualche video trovato proprio sui social o su Youtube.

Eliana Zoppis davanti al tendone de El Circo Encantado

In rete scopre Viktoria Dziuba, l’incredibile equilibrista ucraina, già qualche mese prima del trionfo e dell’Argento di quest’ultima a Monte Carlo. Le notti della giovane italiana si riempiono di sogni quasi impossibili da confessare: un invito a Latina, poi seguire le orme della sua eroina e approdare nel principato, dopo forse un ingaggio al Soleil. Ma per il momento resta con i piedi per terra e si prepara per bene, consapevole di dovere ancora migliorare. Intanto, però, le esperienze continuano ad accumularsi. Ha da poco finito un bell’ingaggio di sei mesi in Spagna ne El Circo Encantado dei fratelli Rossi. Salta ora da un gala all’altro in eventi prestigiosi. In questo momento i suoi genitori gestiscono l’Extreme Motor Show in Sicilia e quindi lei non si esibisce. Le manca molto il contatto con gli spettatori, il potersi mettere alla prova ogni giorno. Nel frattempo, però, continua a provare e a sognare, sicura che un giorno il mondo potrà essere anche suo.

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