Difficile trovare il modo per ricordare in maniera non banale Egidio Palmiri. Perché di lui si sa molto, sono stati scritti due libri (uno di Ruggero Leonardi e uno di Raffaele De Ritis) e montagne di articoli, a partire dalla stagione di “acrobata folle” insieme ai fratelli, e poi di artista maturo, direttore di circo, presidente dell’Ente Nazionale Circhi, fondatore e “padre” dell’Accademia d’Arte Circense.
La sua creatura forse più amata e coccolata, nella quale ha speso fino all’ultima energia, ricevendone appaganti gratificazioni.
Sfogliare l’album dei ricordi e delle immagini che lo hanno visto protagonista, provoca commozione ma anche gratitudine per avere incrociato il suo cammino.
Ce ne sono alcune, in particolare, che parlano da sole. Insieme ai leader politici nazionali, ad esempio: Craxi, Andreotti (un rapporto segnato da una profonda stima reciproca), Casini, i ministri che si sono susseguiti al dicastero dello Spettacolo, i presidenti della Repubblica (Pertini, Cossiga, Napolitano), i vertici dell’Agis, a partire da Italo Gemini, verso il quale ha avuto una sincera ammirazione. Con Giovanni Paolo II.
Palmiri appare col piglio deciso, l’espressione accorta di chi non può perdere nemmeno il più insignificante degli attimi, un pizzico di orgoglio e il sorriso furbo di chi ha la consapevolezza di avere piazzato un altro tassello in direzione della crescita del Circo. E poi in pista, splendide foto in bianco e nero con i suoi grandi colleghi e amici, ma anche con i personaggi della Tv, del cinema e della musica. Con Darix e Moira, Leonida, Enis, Nando, Orlando, Walter… Chissà che gioia poterli riabbracciare tutti. E poi con Pippo Baudo, Adriano Celentano…
Il 15 aprile 1996 lo “strappo” dalla moglie Leda. Insieme avevano pensato a quella scuola di vita e di “mestiere” per tanti ragazzi e ragazze del Circo. Una coppia senza figli ma con una progenie che nessuna coppia può vantare. Che tenerezza il loro nuovo incontro dopo 24 anni!
Egidio Palmiri è stato un costruttore di storia. Mai domo. Sempre pronto a ripartire per radicare nuovi semi. Dotato di visione e decisione. Il Circo ha avuto per lui un orizzonte totalizzante che ha delimitato tutto l’ampio e movimentato perimetro della sua avventurosa esistenza. Colpiva, anche negli ultimi anni, la giovinezza indomita che sprigionava da quest’uomo. Arricchita, strada facendo, da una serenità contagiosa e da un animo leggero, ormai pago dei tanti obiettivi centrati. La condivisione quotidiana con i giovani che ha avuto attorno a sé nell’Accademia veronese è stato il suo elisir di giovinezza.
Rimase colpitissimo dall’incontro con Egidio Palmiri e l’Accademia d’Arte Circense, anche un uomo di cultura come Dario Fo, che assistette con la moglie Franca Rame ad uno dei “saggi” conclusivi a Cesenatico e poi, stupito per quel che vide quella sera, si fermò a lungo a chiacchierare con il presidente e a ringraziare per l’inattesa scoperta di quel luogo magico. Parlava e ascoltava, Dario Fo, ma soprattutto ascoltava, rapito dalla ricchezza umana e ideale di Palmiri, mentre disegnava su fogli di carta volti e numeri di artisti circensi, come fosse un bambino tornato a scuola dal maestro. Fu la moglie ad un certo punto a dirgli: “è ora di andare…”, altrimenti probabilmente Dario Fo sarebbe rimasto in pianta stabile all’Accademia del Circo.
Non è mai mancata a Palmiri la consapevolezza che il Circo dovesse misurarsi con le nuove sfide e con la necessità di essere sempre più preparati per fronteggiarle al meglio. Così concepì il ruolo della formazione scolastica per le giovani generazioni della gente del viaggio. Con la stessa preoccupazione, ma rivolta al mondo dell’informazione, volle prima la rivista “Circo” e poi il sito Circo.it.
Ha dato vita ad una grande famiglia, che gli sarà eternamente grata e che continua a tenere alto il nome del Circo. Mentre Egidio Palmiri si preparava a lasciare la scena di questo mondo, a Monte Carlo alcuni dei “suoi” allievi conquistavano la preziosa statuetta.
A chi lo andava a trovare, complimentandosi per l’invidiabile salute, sempre più spesso Palmiri ripeteva: “E’ tutto merito suo…” e poi aggiungeva: “Qui sto bene, non mi manca niente, sono tutti bravi e si fanno in quattro per me”. Per molti quel “suo” e quei “tanti” non hanno bisogno di nomi per materializzarsi.
Oggi proprio loro scrivono poche ma intense e vere parole: “La grande famiglia dell’Accademia d’Arte Circense di Verona con immenso dolore piange l’improvvisa scomparsa dell’amato Fondare e Presidente Egidio Palmiri. La sua presenza, il suo spirito e il suo carisma rimarranno per sempre nella nostra memoria e guideranno il nostro lavoro”.