Ha scoperto Moira Orfei attrice, ha prodotto La Strada di Federico Fellini. Dino De Laurentis si è spento a Las Vegas, dove abitava da tanti anni, e lascia al cinema 600 titoli che hanno segnato la storia e che non passeranno mai.
L’avventura di De Laurentiis è partita da Torre Annunziata 91 anni fa, scrivendo la stagione della commedia italiana dopo e del neorealismo prima.
Moira Orfei ricorda spesso l’incontro con Dino, che la scoprì e la scritturò nel suo debutto cinematografico, “Sotto dieci bandiere”: “Dino De Laurentiis mi vide al circo. Ero molto bella, con i capelli lunghi e neri, e mi chiamavo Mora. Mi fece recitare in Sotto dieci bandiere e studiò il mio look, che è ancora quello attuale, e mi diede il nome di Moira. Mi disse: “Devi crearti una personalità, e mantenerla”. Come vede ho seguito il suo consiglio”, ha rivelato in un’intervista a L’Arena di Verona qualche anno fa. Per Moira fu il trampolino di lancio verso una lunga carriera parallela a quella della pista, durante la quale ha girato quarantasette pellicole con i più grandi interpreti del cinema italiano ed internazionale, da Totò a Franchi da Ingrassia a Gassman, solo per citarne alcuni.
Dino De Laurentiis significa La grande guerra di Mario Monicelli, Riso Amaro di Giuseppe De Santis (con Silvana Mangano, alla quale Dino si legherà anche nella vita), e poi Miseria e nobiltà, Napoli milionaria di Eduardo De Filippo, fino a I tre giorni del Condor di Sidney Lumet, Il giustiziere della notte con Charles Bronson o L’Anno del dragone di Michael Cimino.
E’ prodotto da lui il primo film italiano a colori, nel 1952, Totò a colori (1952) per la regia di Steno. Ed è lui a firmare La strada e Le notti di Cabiria, ed entrambi valsero al regista di Rimini il premio Oscar per il miglior film straniero.
Quando lo accusarono di essersi occupato solo di pellicole di intrattenimento, lui rispose: “Ancora dicono che faccio film commerciali… lo stesso destino del povero Totò. E La strada, poi?”.
“Con la scomparsa di Dino De Laurentiis non solo il cinema italiano ma tutto lo spettacolo e il mondo della cultura perdono un personaggio di levatura eccezionale”, dichiara il presidente dell’Agis, Paolo Protti. “La statura internazionale di De Laurentiis – continua Protti – rappresenta la migliore dimostrazione che il cinema italiano costituisce uno dei pochi, importanti veicoli per far conoscere ed apprezzare il nostro Paese in tutto il mondo. E’ bene ricordarlo in tempi difficili come questi, anche per rendere concreto omaggio a chi, come De Laurentiis, al cinema ha dedicato tutta una vita straordinaria”.
Una biografia di Dino De Laurentis e un bel collage da Style.it