Un giorno un Comune non concede l’area, un’altra volta un gruppo di esagitati animalisti ti si piazza davanti all’ingresso con la speranza di far cambiare idea a chi ha deciso di acquistare il biglietto, per non contare tutti quei comuni che un’area non ce l’hanno proprio. E così, stanco di subire soprusi di vario genere, qualcuno ricorre alla protesta di piazza.
E’ successo a Capannori, piccolo comune in provincia di Lucca.
“Dromedari, cavalli, lama e una trentina dei membri del circo Viviana Orfei si sono dati appuntamento davanti al municipio per protestare contro il Comune che da due giorni gli nega il permesso di attendarsi”, scrive il sito Noitv.
“Si tratta di un circo composto da circa 50 persone e 45 animali, che da maggio scorso chiedono di potersi fermare a Capannori. Alla fine la carovana del circo è arrivata, ma purtroppo secondo il Comune a Capannori non ci può stare perché vi sono vari problemi di normative e così alla fine i circensi hanno dato vita ad una manifestazione di protesta portando alcuni animali in piazza Aldo Moro sotto lo sguardo attonito dei capannoresi. Non solo due membri del circo si sono incatenati sulle scale del Comune e per ore hanno minacciato di darsi fuoco se non gli fosse stato consentito di fare il loro spettacolo. E poi c’è il problema di abbeverare gli animali: al momento al circo non è stato concesso neppure di utilizzare l’acqua pubblica. Alla fine il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha detto di aver permesso ai circensi di dare da bere agli animali e spiegato che il circo Orfei non si può stabilire a Capannori per motivi di sicurezza per i cittadini”.
Ma la versione del circo è un’altra e la racconta Il Tirreno.
Capito? Di sindaci creativi è piena l’Italia. Ma chi ci mette al sicuro da loro?