Per loro anche la ribalta della Rai prima a Uno Mattina e poi con lo show Si può fare di Carlo Conti. Quindi l’esibizione in Vaticano, davanti a papa Ratzinger, e altri circhi in Italia, e spesso in Sicilia, come il Sandra Orfei Coliseum dei Vassallo o il Fantasy di Mario Sali, e poi Wanet Togni dei Mavilla e Circo di Spagna della famiglia Carbonari. Insomma luminosi palcoscenici internazionali alternati anche a piccoli complessi di periferia.
Serie di occhiate fra il pubblico e fu amore a prima vista. Nacque così, alle porte di Pescara dove i due ancora risiedono, il Duo Ferrandino, pattinatori acrobatici e acrobati al sostenuto aereo. Michele, anche lui reduce da un matrimonio contratto a soli 20 anni, figlio di Deodato e nipote di Nicolay (acrobata sul filo) ha sofferto parecchio nella sua infanzia. In collegio assieme ai suoi fratelli più grandi, è stato poi cresciuto da una donna eccezionale, nonna Alba, mamma di suo papà Deodato che, rimasto senza moglie e con tre piccoli figli, si avvicinò al circo grazie al fratello Nicola, divenendo il clown Banana. All’età di cinque anni Michele già si esibiva in pista come dislocatore e come fachiro. Poi, qualche anno dopo, assieme ai fratelli Alba e Roberto, aveva messo su un bellissimo numero di pattinaggio acrobatico: il trio Roller Boys, del tutto autodidatta, al quale già dedicò spazio un numero del 1988 della rivista Circo. I fratelli, a un certo punto, si sposarono e si divisero e Michele decise di cambiare vita andando a lavorare a Roma come agente di commercio. Marina, invece, aveva studiato danza classica ed aveva praticato vari sport (pallavolo, tennis e body building). Il padre, Corrado, era un patito di body building e faceva l’istruttore di tale disciplina, come secondo lavoro mentre, come primo, era un insegnante di geometria descrittiva in un istituto d’arte.
Nel 2010 i due artisti vogliono trovare qualcosa che faccia la differenza e si rivolgono all’Accademia del Circo per farsi coreografare il numero dei pattini. Fu Elena Grossule a scegliere le musiche e a montare la coreografia inserendo due lunghi veli bianchi che scendevano dall’alto. In soli tre giorni il nuovo numero fu pronto e debuttò al circo di Budapest del vulcanico Mario Sali. Non contenta Marina decide, come secondo numero del Duo, il difficile e pericoloso sostenuto aereo. Con l’aiuto della cognata Alba Ferrandino, del marito Renato Brinati e della figlia Sharon, anche qui viene fuori una performance di assoluto valore. In quel periodo comincia l’ascesa del Duo Ferrandino grazie all’ingaggio, in Grecia, nel Circo Acquatico dei fratelli Zoppis. Il numero dei pattini si svolgeva sulla solita pedana posta su di una pista circolare, in mezzo ad una piscina: emozionante ed incredibilmente suggestivo. Nel 2012 ecco un altro salto internazionale, in Danimarca, al Cirkus Arli, con entrambi i numeri: pattinaggio e sostenuto aereo. Rimanendo in ambito di esperienze internazionali, nel settembre scorso, fu la volta di Singapore, il primo viaggio intercontinentale in collaborazione con la Universal Studios: uno spettacolo teatrale, Halloween Horror Night 4 nel lussuoso Resort Sentosa, in occasione di Halloween e per circa un mese e mezzo. Neanche il tempo di rientrare in Italia ed ecco l’America e più precisamente Cirque Dreams Holidaze, un meraviglioso tour nei più importanti teatri americani, dalla California al Texas, dall’Indiana al Colorado, e conclusosi a Chicago, all’interno del Chicago Theatre. Poi il ritorno a Singapore, a pochi giorni dall’intervento chirurgico subito da Marina, in occasione del Capodanno Cinese, ospiti d’onore di un elegantissimo dinner show. Questa la storia di Marina e Michele. Quest’ultimo, oltre al recente successo, ha ritrovato anche una figlia. Proprio così. Alla vigilia della partenza per gli States, grazie a facebook, l’eccezionale pattinatore ha riabbracciato Federica, la figlia adesso diciannovenne, nata dal primo sfortunato matrimonio. E la famiglia è cresciuta ancora: Federica, Asia, Sara e il piccolo Tyron, quest’ultimo frutto dell’amore fra Michele e Marina. Il Duo Ferrandino coltiva adesso due sogni: un bel matrimonio, sotto lo chapiteau, ‘stile circo’, e la partecipazione a un prestigioso e qualificato festival internazionale.
Piero Messana
Il servizio è stato pubblicato sulla rivista Circo maggio 2015