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Dove il circo è business: al via il festival di Monte Carlo

Le foto del servizio sono di proprietà del Festival di Monte Carlo

Le foto del servizio sono di proprietà del Festival di Monte Carlo

Un sogno divenuto realtà. Il sogno del Principe Ranieri III di Monaco che, a metà degli anni Settanta, preoccupato per le sorti dell’arte circense, che gli era entrata nel sangue sin da quando era bambino, decise di realizzare il primo vero e grande festival delle arti circensi della storia. Non crediamo che potesse immaginare la portata dell’impatto che il festival avrebbe avuto nello sviluppo delle arti circensi del XX e XXI secolo.
Il Festival di Monte Carlo è divenuto infatti il punto di riferimento assoluto per lo sviluppo del circo classico. Dalla sua fondazione è diventato il termometro della situazione delle arti circensi tradizionali nel segnalare i migliori artisti, promuovere l’immagine del circo nel mondo, aprire la pista a tutti, senza distinzioni.
Il festival è stato applaudito da oltre un milione di spettatori dal vivo e da centinaia di milioni raggiunti dal mezzo televisivo in tutto il mondo. Unico evento di circo classico che resiste alla crisi del circo in tv provocata forse dal successo del format del talent show.
Vinicio Togni si allena nel principato di Monaco

Vinicio Togni si allena nel principato di Monaco

La 38esima edizione del Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo si tiene dal 16 al 26 gennaio 2014. I giorni clou per gli addetti ai lavori sono ovviamente quelli della valutazione della giuria (16, 17, 18 e 19) e il gala con la consegna dei premi che avviene martedì 21 gennaio.
Il programma annunciato per quest’anno è, come sempre, ben assortito e pesca fra le tre grandi categorie del circo: virtuosi del corpo, clown e ammaestratori di animali. Acrobati, giocolieri, equilibristi in gran quantità e provenienti da tutto il mondo.
Dalla Repubblica Ceca la famiglia Faltyni a monocicli e giocoleria. Dalla francia David Burlet, con il classico numero dei piatti comici ma rivisitato in chiave moderna e presentato con buona personalità. Poi il contorsionista Sasha. Il Duo Have a Ball di giocolieri. I Flight of desire alle cinghie aeree. Gli equilibristi Duo Kvas. Il duo al trapezio Daring Jones. E l’originale corda aerea di Anastasia Makeeva.
Elefanti a... colazione

Elefanti a… colazione

Ottimo assortimento anche di animali ammaestrati con i cani e il cavallo comico di Rosi Hochegger. Le otarie di Conchi Munoz e Gary Jahn. La gabbia di Tom Dieck junior. Gli elefanti della famiglia Gartner.
Clown classici e moderni con l’entrata comica di Angelo Munoz e il duo russo Kolganov e Belogorlov. Fra i favoriti come al solito le grandi troupe cinesi: quella di Wuhan con un grande numero di icariani su trampolino e quella di equilibristi di Suining. E quelle provenienti dalla vecchia area sovietica: la troupe Vavilov di acrobatica in banchina su piattaforma aerea. La troupe Dobrovsky di volteggio aereo. Gli acrobati alla bascula della troupe Sokolov.
Inoltre un’elegantissima solista: la funambola Elisa Katchatryan che ha stabilito nuovi standard della disciplina con una raffinata performance a grande altezza tutta in punta di piedi, già vincitrice di Idol, il nuovo festival di Mosca del Rosgoscirck e del Bolchoj.
Poi una presenza anomala, quella del mago Hans Klok, forse il più celebre illusionista europeo del momento, l’unico in grado di tener fronte in quanto a successo e popolarità a Chris Angel o ad altri divi americani dei nostri giorni (che ha per altro ricevuto i complimenti persino dai leggendari Sigfried and Roy). Si tratta di una disciplina che spesso confluisce nella pista e che a Monte Carlo è molto apprezzata tanto che fino a qualche tempo fa qui veniva organizzata una rassegna specifica.
vinicio-togni-montecarloAbbiamo lasciato per ultimo l’artista sul quale sono riposte le speranze degli appassionati italiani: Vinicio Canestrelli-Togni, che porterà nel principato un carosello equestre di 36 cavalli. L’ammaestratore tricolore, stimatissimo in patria e all’estero, pareva da anni destinato a questo appuntamento, al quale arriva anche grazie alla partecipazione di qualche tempo addietro al Festival di Latina.
E questo è un punto sul quale è interessante soffermarsi, il rapporto di Monte Carlo con gli altri festival. Se negli anni Novanta gli organizzatori del principato guardavano con malcelata ostilità alla nascita di altri festival come Verona o Genova, ora esiste invece una bella rete di sinergie con le rassegne di tutto il mondo. Urs Pilz, il direttore artistico del Festival di Monte Carlo, è spesso ospite o membro di giuria (talvolta con l’altro veterano di Monaco, il dottor Alan Frere) di eventi in giro per il mondo. In questo modo è nato un circuito di scambi propositivi con i colleghi di altre nazioni. Prendiamo il Festival di Latina, ormai orgoglio nazionale, che ha attivato una reciprocità importante con Monte Carlo. Spesso numeri presentati nel Lazio sono poi approdati in Costa azzurra (citiamo solo i Giona). Non solo, l’anno passato lo stesso Fabio Montico ha preso parte della giuria a Monaco e quest’anno Andrea Giachi (presentatore di Latina, fotografo dotato di sensibilità e concretezza allo stesso tempo e in genere esperto uomo di circo) sarà fra i giurati del Festival New Generation, la rassegna dedicata ai giovani talenti della pista che avrà luogo l’1 e il 2 febbraio 2014.
Questo è un altro punto importante su cui ragionare. Il Festival du Cirque resta per il principato la seconda rassegna in quanto a successo e fatturato subito dopo il Gran Premio di Formula 1. Il comitato organizzativo ha quindi cercato di trovare altre modalità per ampliare il risultato. Per esempio il festival dei giovani, arrivato alla sua terza edizione o il prestigioso dinner show estivo. Nel principato il circo è qualità, cultura e anche business.
pauline-stephanie-alberto-di-monacoMonte Carlo per una settimana diventa il punto di riferimento assoluto per gli operatori del settore anche grazie ad una serie di piacevoli ed interessanti eventi collaterali. Come lo spettacolo aperto al pubblico per assistere dal vivo all’ammaestramento di animali. Le due mostre realizzate dall’Associazione Monegasca Amici del Circo, una dedicata a giocattoli e circo (con oltre 700 pezzi selezionati da sette collezioni private) ed una di particolari opere del pittore Dominique Avigdor. La messa di lunedì 20 sotto il tendone. L’incontro di calcio fra la squadra dei Barbagianni del Principe Alberto II di Monaco e quella dei circensi. Il concorso di vetrine dedicate al circo promosso dalla locale associazione di esercenti ed artigiani. La stampa e la vidimazione di un francobollo speciale dedicato al Festival. E infine, di assoluta importanza, un ciclo di conferenze a cura dell’ECA e della FMC.
Ma non si può scordare qual è la scintilla vitale di tutto ciò: il grande amore per il circo che il Principe Ranieri ha trasmesso ai suoi figli e in particolare a Stephanie e che lei sta ora trasferendo alla figlia Pauline (presidente di giura per New Generation). Amore che si palesa anche in momenti straordinari come nell’ormai celebre caso degli elefanti Baby e Nepal, sospettati di essere ammalati di tubercolosi e condannati a morte dalle autorità francesi e in seguito adottati da Stephanie di Monaco, grande amante del circo con animali, anche presidente onoraria della Federazione Mondiale del Circo. I due pachidermi vivono ora nel principato, a Roc Agel, proprietà della famiglia Grimaldi che sorge sulle Alpi Marittime e che è stata attrezzata con un recinto apposito e con un sistema di fosse settiche per raccogliere le acque reflue.
Ma la famiglia Grimaldi ha fatto molto di più. Oltre quarant’anni fa il Principe Ranieri ha adottato il circo intero e lo ha aiutato a crescere e a diventare, o ritornare, adulto.

Alessandro Serena

Il servizio compare sulla rivista Circo gennaio 2014.

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