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Disinformazione “animalista” a Parma: l’Enc replica

Circo, “Pizzarotti faccia come Imola”. Con questo titolo il 2 ottobre Parma Daily ha pubblicato la presa di posizione della consigliera regionale dei Verdi, Gabriella Meo, che chiedeva al sindaco di Parma di adottare una delibera come quella di Imola per vietare l’attività del circo di Aldo Martini.
“Stupiscono le parole del Sindaco di Parma Pizzarotti secondo cui sarebbe impossibile bloccare gli spettacoli del circo Aldo Martini perché il Comune rischierebbe di pagare un risarcimento danni agli organizzatori.” Così interviene la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo sulla polemica innescata dall’arrivo a Parma del circo da cui è fuggita a Imola la giraffa Aleksandre, in seguito morta per arresto cardiocircolatorio.
“Anche a Imola lo spettacolo del circo era già stato autorizzato – continua Meo – eppure il Sindaco Manca ha emanato un’Ordinanza che ha impedito gli spettacoli circensi che utilizzano gli animali. Perché Pizzarotti non può fare la stessa cosa? Se ha dei dubbi si faccia consigliare dai suoi consiglieri regionali che hanno fatto approvare una risoluzione su questo argomento.”
“E’ vero – prosegue l’esponente ecologista – che la vecchia legge del 1968 incredibilmente riconosce la “funzione sociale” dei circhi e impone alle amministrazioni cittadine di fornire il terreno per l’attendamento, ma questo non ha impedito ad alcuni Comuni, sensibili e attenti, di predisporre atti difficilmente impugnabili di fronte alla giustizia amministrativa basandosi sulle Linee guida del Ministero dell’Ambiente sul mantenimento di alcune specie di animali esotici nei circhi.”
“In attesa che il Parlamento finalmente riformi la legge sui circhi – spiega la consigliera Meo – il Governo deve smettere di sostenere con fondi pubblici tutte le attività circensi che utilizzano animali. Nel 2010, infatti, il finanziamento elargito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ai circhi, attraverso il Fondo Unico dello Spettacolo, ha superato i 6 milioni di euro e anche quest’anno sono stati stanziati contributi pubblici a circa una sessantina di attività circensi per circa 6 milioni e 336mila euro, senza contare le risorse derivanti dall’estrazione del gioco del Lotto del mercoledì che la legge 662/96 stabilisce debbano essere destinate al settore dello spettacolo.”
“E’ scandaloso che, in un momento di profonda crisi economica come quello che stiamo attraversando, lo Stato finanzi con i soldi di tutti uno spettacolo così deprecabile che offende la sensibilità della maggioranza dei cittadini.” (ParmaDaily)
Immediata la replica dell’Ente Nazionale Circhi:
La consigliera regionale dei Verdi, Gabriella Meo, a proposito di circhi non sa di cosa parla e diffonde informazioni destituite di ogni fondamento.
Il sindaco di Imola ha emesso una ordinanza contingibile e urgente (che pure è al vaglio del nostro ufficio legale anche a rivalsa di danni eventualmente subiti) ai sensi dell’art. 54 del Testo Unico, dettata da un fatto eccezionale: la fuga e la morte della giraffa. A Parma non è ovviamente accaduto nulla di tutto questo e dunque il sindaco non può assumere una ordinanza di tale natura.
In condizioni “normali”, come sono quelle in cui agirà il circo a Parma, l’amministrazione comunale è dunque tenuta al rispetto della normativa vigente, la legge n. 337 del 1968, che all’art. 1 afferma che “Lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri, pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore” e all’art. 9 stabilisce l’obbligo per le Amministrazioni comunali di mettere a disposizione aree pubbliche per l’installazione dei circhi. Ciò potrà non piacere alla Signora Meo, di fede animalista, ma la legge va rispettata sempre e comunque.
A tutela dei circhi con animali, nei confronti di amministratori che hanno ritenuto di infrangere la legge, assumendosene le responsabilità, ci sono decine di sentenze di diversi TAR. La più recente è stata emessa dal TAR Emilia Romagna il 4 luglio scorso, ha annullato l’ordinanza sindacale del Comune di Ferrara che aveva introdotto il divieto ai circhi con animali, e così recita: “Secondo un indirizzo giurisprudenziale che il Collegio pienamente condivide, nell’attuale vigente ordinamento giuridico, “se è pacifico il potere dell’ente locale di disciplinare e vigilare nell’esercizio dei suoi poteri di polizia veterinaria sulle condizioni di igiene e sicurezza pubblica in cui si svolge l’attività circense e su eventuali maltrattamenti degli animali, sanzionati anche penalmente dall’art. 727 c.p., non esiste, in contrasto, una norma legislativa che attribuisca allo stesso il potere di fissare in via preventiva e generalizzata il divieto assoluto di uso degli animali in spettacoli, ed anzi un simile intervento si pone in palese contrasto con la legge n. 337 del 1968, che tutela il circo nella sua dimensione tradizionale, implicante anche l’uso degli animali (v. T.A.R. Abruzzo –PE- Sez. I, 24/4/2009, n. 321; Toscana, Sez. I, 26/5/2008 n. 1531)”.”
Infine, soprattutto un consigliere regionale dovrebbe informarsi prima di parlare, eviterebbe così figuracce o, peggio, di passare per bugiardo. I circhi (dati consultabili sul sito del ministero per i Beni e le attività culturali) hanno percepito nel 2010 circa 2 milioni di euro. La cifra citata dalla Signora Meo comprende scuole di circo, festival, editoria, eventi promossi anche da Comuni, ecc.
Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi

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