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Dilaga l’insegna Orfei, l’Ente Circhi mette un argine

La copertina del numero di novembre 2011

Nel numero di novembre della rivista Circo, il presidente dell’Enc, scoperchia il “pentolone” dei nomi Orfei, in buona parte “fasulli”. Lo fa con ironia, ma il dado è tratto, come già disse qualcuno diversi secoli fa. La questione dell’abuso di insegne celebri sarà presto al centro di decisioni che riguarderanno l’associazione di categoria dei circhi italiani.
Così esordisce nel suo intervento il presidente Buccioni: “Al tempo, purtroppo ormai lontano, degli studi universitari, nell’imminenza di un esame particolarmente difficile, un illustre
professore, evidentemente dotato di adeguato senso dell’umorismo, fece affiggere nella bacheca della Facoltà un cartello che recitava pressappoco così: “Atteso che, alla data odierna, l’81% degli studenti si è fatto raccomandare, si invita il residuo 19% a procedere in tal senso, altrimenti la Direzione dell’Istituto provvederà a raccomandarlo di propria iniziativa”. Parafrasando il messaggio e trasferendolo sul pianeta Circo Italiano sarei ogni giorno più tentato di pubblicare ufficialmente un comunicato di tal fatta: “Atteso che, alla data odierna, il 50% dei Circhi Italiani ha provveduto a dotarsi di un’insegna Orfei si invitano i restanti complessi, a cominciare dal Circo Americano, a procedere in tale direzione; in caso contrario l’ENC provvederà direttamente ad attribuire l’insegna a Soci e non”.

Il presidente Buccioni

Si perché la realtà è ormai contrassegnata dalla presenza di una ventina di Orfei. E Buccioni, con humor, suggerisce che potrebbero esserne disponibili altri: tipo “Guendalina Orfei, impiegata alle Poste”.
“Probabilmente inviterò nelle prossime settimane quanti ritengo certamente titolari del “diritto all’uso”, soci e non, ad una riflessione comune”, scrive fra le altre cose Buccioni. “Desidero in ogni caso pervenire a condividere, spero con molti, un’idea che, nel rispetto delle Istituzioni e delle normative, si riveli seria, sensata e di accettabilità generale”.
L’intervento per intero si può leggere sulla rivista che sarà in distribuzione fra pochi giorni e che contiene molti altri interessanti articoli.
Uno di Claudio Monti dedicato a Massimo Ranieri, che veste i panni di Antonio Franconi nel film di Luca Verdone che viene presentato al Festival del Film di Roma: Antonio Franconi e la nascita del Circo.
Alessandra Borella intervista Sandy Medini: i segreti di una vita divisa fra arte e business.
Francesco Mocellin si occupa di raccontare nel dettaglio il recente raduno del Cadec a Verona, di quelli che passeranno alla storia.
Un ricco reportage dal Festival di Mosca firmato da Alessandro Serena, accompagnato da belle foto.
Fernando Botero “Acrobati extra large” è il titolo del pezzo d’arte di Stefania Ciocca, che si occupa anche di un fotografo già noto anche al mondo del circo: Gianluigi di Napoli.
Segue Emanuela Morganti con “L’Asino e Mussolini, il ventennio del circo”, dove L’Asino è la celebre rivista satirica di Galantara e Podrecca.
Dalla raccolta di Alain Frère, uno dei massimi collezionisti dei nostri tempi, un documento donato al Cedac di Verona consente di ricostruire attività e genealogia di protagonisti legati in modo assai stretto al grande Alessandro Guerra: se ne occupa Antonio Giarola.
Infine, per “penne di segatura”, Ruggero Leonardi ci parla di Alessandro Cervellati.

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