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Pony al circo (foto http://www.torange.biz)
Leggo su una rivista femminile la storia di Darya Klishina, una bella ragazza russa che con un salto di 7 metri e un centimetro ha conquistato la medaglia d’oro ai Campionati Europei Indoor. Alla richiesta della intervistatrice Margherita Pari di esporre un ricordo dell’infanzia ancora capace di farla sorridere, la campionessa ha risposto così: “La prima volta che mi hanno portata al circo: per me è stata una giornata indimenticabile. Ero al settimo cielo, mi hanno fatto cavalcare un pony!”
La campionessa Darya Klishina
Per carità, che la cosa resti fra noi e non giunga alle orecchie delle verginelle politiche vestite di verde (e altri animali). Pensare a questo cavallino come a un artista di circo e non come a un galoppatore che corre corre corre alla ricerca di uno spazio verde in cui saziarsi come natura comanda (anche se non sempre lo spazio c’è), è tale umiliazione per la specie equina da far arrossire perfino Giuseppe Garibaldi quando in piazza, con la spada sguainata, ci ricorda i tanti eroi che avevano il vizietto di farsi effigiare su monumenti equestri.
Ruggero Leonardi