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Darix Togni in action: ecco il gladiatore in versione Big Jim

Fa un certo effetto vedere Darix Togni in azione trentacinque anni dopo che questa leggendaria personalità del circo italiano ha abbassato il sipario sulla scena di questo mondo. Ma è come se Darix fosse tornato, insieme alle sue tigri, all’interno della gabbia nella quale per tanti anni si era esibito davanti al suo pubblico, nella sua Milano. Il “miracolo” è figlio di una storia di amicizia vera che nasce da molto lontano.

L'immagine che ha ispirato Massimo Cesati
Massimo Cesati, milanese, ha realizzato un modellino che in gergo tecnico si chiama action figures. In scala 1 a 6 ha ricostruito Darix Togni alle prese con le tigri, ispirandosi ad una fotografia di quelle parecchio evocative, che hanno fatto passare alla storia l’ammaestratore, anzi il gladiatore Darix.
Le action figures sono “modellini in azione”, modello Big Jim insomma, riproduzioni in scala di personaggi simbolo. In America la serie ha preso avvio con il soldato Joe ed ha avuto varie versioni. Ma è la prima volta che questo genere di modellismo si sposa col circo.
“Darix Togni è stato un grande amico di mio padre”, esordisce Massimo. “Considero Darix un personaggio unico nel suo genere. In tutta la sua vita ha macinato chilometri su chilometri per portare in giro per il mondo la sua azienda ed il suo immenso carisma da vero e grande condottiero d’azienda. Un uomo che si è trovato a fare della strada la sua sede di lavoro. Mi è sembrato giusto dopo più di trentacinque anni dalla sua morte porgere questo umilissimo omaggio ad una grande persona ed un grande amico di mio padre”.
Ed è qui che la storia si fa avvincente, perché del Darix pubblico e anche privato, quantomeno quello che è noto alla gente del circo, si sa molto e si è scritto anche parecchio. Ma delle vicende che s’intrecciano all’esterno del circo, magari in modo casuale originando però rapporti duraturi nel tempo, è raro venire a conoscenza.
“Mio Padre GianAntonio Cesati, funzionario della Spi (Società per la pubblicità in Italia) è stato il referente per i circhi a Milano relativamente alla pubblicità che dovevano attivare su quotidiani e giornali. Negli anni è poi per alcuni circhi è diventato anche l’ufficio stampa nel capoluogo lombardo, direi dai primi anni ’50 e fino a quando andò in pensione, nel 1978, tanto che dopo alcuni anni Darix gli fece la proposta di diventare l’ufficio stampa interno al circo e seguirne le tourneè in giro per l’Italia”, racconta Massimo. L’allettante proposta però non si concretizzò. Non è facile improvvisarsi circensi e mettersi in viaggio su una casa a quattro ruote, tanto più se si ha una famiglia abituata a vivere sotto a un tetto che ha sempre le stesse coordinate. “Mia madre non se la sentì di avere una casa itinerante e quindi anche lui fu costretto a limitare il suo lavoro con i circhi solo nel momento in cui arrivavano a Milano”.

Che rapporto nacque fra suo padre e Darix?
Un’amicizia davvero intensa fin dai primi anni, si creò fra loro un feeling che proseguì nel tempo. Anche con Wioris Togni e Leonida Casartelli mio padre ebbe una bella amicizia. Non ricordo bene se l’anno prima del drammatico incidente (1978) o due anni prima, Leonida fu ospite a casa nostra la notte del 31 dicembre per festeggiare il Capodanno.

Suo padre conobbe così da vicino anche altri artisti del circo italiano?
Con le famiglie Orfei ci fu solo un rapporto di lavoro ma non si creò mai quella bella e sincera amicizia che invece fu parte integrante del rapporto con Darix e Wioris. Custodisco gelosamente un libro sulla storia del circo, che Darix regalò a mio padre con una bellissima e tenera dedica”.
GianAntonio Cesati aveva una vera passione per il circo. “E’ stato sempre molto legato a quel mondo. Ricordo che mi fece conoscere anche un altro grande amico dei circhi, Saro Mazzarella”. Saro Mazzarella è un nome familiare anche ai lettori di Circo: Enrico Bassano gli ha dedicato un articolo ospitato sulla rivista nel 1976, “Saro Mazzarella, mezzo secolo in circo”. E chissà che il Darix Togni snodabile, ormai lanciato da Massimo Cesati nell’olimpo delle action figures, non possa andare ad aggiungersi ai modellini delle celebri serie.