È un benzinaio di piazzale Baiamonti a notare un bagliore e ad avvertire la troupe, a cena in una trattoria di via Crispi. Quando tutti accorrono il rogo è inarrestabile e minaccia gli animali, sono aperti i recinti delle bestie pacifiche e spostate coi trattori le gabbie dei carnivori, mentre i vigili del fuoco circoscrivono le fiamme lambenti il serbatoio della nafta. Poi comincia la caccia agli animali dispersi, con i domatori — amara ironia — sulle «pantere» della polizia. Zebre, cammelli, cavalli ed elefanti: un pachiderma è rintracciato in via Ceresio, un altro in via Farini vicino alla fermata delle tranvie interurbane, un terzo sul piazzale del cimitero Monumentale dopo aver tamponato un’auto. La battuta si chiude con successo a tarda sera.
«A Capodanno alle 16 — piange di gioia Togni — ci sarà lo spettacolo!». Benvenuto 1963, lo show continua in uno chapiteau di vetro e acciaio mentre il nuovo tendone sarà inaugurato a primavera al Campo Giuriati. Milano, anche se a corrente alternata, ama da sempre l’arte circense. La giunta ha trovato in via Cenisio una sede stabile per la Piccola Scuola di Circo sorta nel 2003 proprio sui bastioni di Porta Volta, ma il cemento spinge i circhi sempre più fuori città. Resiste «l’isola» di piazzale Cuoco, dove si esibiscono gli eredi di Togni, il Medrano, gli Orfei e da gennaio anche la fucina dei comici di Zelig Circus che lascia il teatro degli Arcimboldi e si converte al fascino del tendone. Il mondo magico del circo, interprete dei sogni di piccini e grandi come Picasso e Fellini, che diceva «anche se non so niente, io so tutto del circo, dei suoi ripostigli, delle luci, degli odori e anche degli aspetti della sua vita più segreta». L’alternativa, asettica, è Montecarlo. In tv.
Marco Pedrazzini
Corriere della Sera, 29.12.2012, cronaca di Milano, pag. 6