“Si è dovuto arrendere alla malattia ma lo ha fatto circondato dall’affetto della famiglia e degli amici e sopratutto con immensa dignità. Ci lascia un altro degli esponenti di un mondo che ci sembra quasi del tutto scomparso, fatto di parole semplici e di molti valori. Di certo si porta via i giorni della sua giovinezza, trascorsi con le sorelle e i genitori, le fatiche e le soddisfazioni ottenute con la famiglia Carbonari di cui la moglie Katia era certamente il centro di gravità, la soddisfazione per i propri figli Suellen e Ives ed anche alcuni, pesanti, dolori, non comuni a tutti, che ha sopportato nella vita come pochi avrebbero saputo fare. Ci lascia quindi l’esponente di un tempo più semplice forse, di certo più nobile per molti aspetti. Ci sia allora di insegnamento la fedeltà agli amici e alla famiglia, la capacità di essere se stessi quando tutto sembra crollare, la fierezza delle proprie origini e i valori in cui ha creduto fino all’ultimo. Ci sia di conforto l’affetto e l’esempio di chi ha saputo sorridere e piangere con la stessa semplicità. Ciao Sergio”. Queste parole di Ivan Eotvos, contenute in una nota diffusa alla stampa, sono certamente la sintesi migliore.