Prime tre giornate della lunga tappa natalizia a Palermo e primi sei spettacoli. Unico comune denominatore, altrettanti sold out nonostante le condizioni meterologiche non fossero delle più benevoli. Ma Palermo ama il circo Città di Roma. I Bizzarro lo sanno e ridono sotto i baffi. La loro politica di offrire uno spettacolo intenso ed articolato, per di più con promozioni e prezzi interessanti, ha subito fatto sbancare i botteghini. In più, rispetto alle recenti uscite palermitane, il Città di Roma ha ottenuto una piazza davvero invidiabile, a due passi dal Forum, il centro commerciale più grande e visitato di Palermo.
I Bizzarro conoscono ed amano la Sicilia; molti di loro, ci vivono. Fra l’altro quasi tutti sono nati qui, a cominciare dalle sorelle Rina e Liliana (sorelle Florans il loro nome d’arte) che hanno avuto i natali a Ravanusa la prima, ed a Mazara del Vallo la seconda. La lunga permanenza nel capoluogo isolano (fino a metà gennaio) e l’avvio, in largo anticipo, della tappa natalizia (scelta quest’ultima comune ad altri circhi), provoca una riflessione. Si potrebbe trattare, infatti, di un escamotage per eliminare i costi di altri brevi spostamenti, per allungare la presenza in una piazza strategica e in una grande città, al fine di alleviare i dolorosi morsi della crisi economica. Ed i primi tre giorni al Forum di Palermo, del Città di Roma, stanno dando ragione, in tal senso, alla famiglia Bizzarro. Uno show natalizio che può vantare la partecipazione di un presentatore in versione filo conduttore. Rudy Bisbini, fra una gradinata e l’altra, presenta i numeri, suona la tromba, fa il ventriloquo con il suo corvo Dino, riempie eventuali ritardi nella preparazione della pista coinvolgendo gli spettatori in improvvisate gags.
Altra presenza importante quella di Debora Bizzarro che, dal vivo, canta meravigliosamente alcuni pezzi della musica internazionale raccogliendo applausi a scena aperta. Sono proprio loro due ad aprire lo spettacolo ed a fare da apripista ai fratelli Benelli per un numero, la ruota della morte, che di per sé procura tantissima adrenalina fra gli spettatori. Nello specifico, particolari alcuni passaggi come la giocoleria con clave sull’attrezzo in movimento e poi il passaggio, all’esterno, con gli occhi bendati. Da una coppia all’altra: arrivano in pista i giocolieri Angelo Roccuzzo ed Ernani Sibilla. Comincia il primo con le palline, poi il secondo con i cappelli, quindi insieme ma con palline di diverso colore: uno rosse e l’altro bianche. Ecco che arriva l’ultima generazione dei Bizzarro: Marco, 15 anni, prova a crescere come clown ed intanto manda anche un simpatico gruppo di cavallini pony. E’ il momento della gioventù.
Dopo il ragazzo, entra in pista Bianca Varanne, 14 anni, che fa ruotare tappetini di diverse misure e colorazioni. Niente di difficile? Assolutamente no, perché la teenager italo-francese lo fa esclusivamente con i piedi. Ancora spazio ai giovani con il clown Fiorino jr ed è il momento della suspense. I Martini presentano cinque enormi e pesantissime bestioline fra alligatori, caimani e coccodrilli. Pubblico quasi in religioso silenzio ed attento al pur minimo movimento delle potenti mandibole degli animali. E nel circo, che si chiama appunto equestre, non possono mancare i cavalli, un gruppo di splendidi frisoni olandesi guidati dall’esperto Shane Smart. Diverse figure in posta e poi anche debout di un frisone e di un arabo. Termina qui il primo tempo e la gente, nonostante la pioggerellina, si reca anche all’esterno per visitare lo zoo del circo.
Con la gabbia, secondo l’impostazione classica del circo tradizionale, riprende lo show: tigre siberiana, leonesse ed un leone che si muovono secondo le indicazioni di una splendida bionda, Elisabetta Bizzarro che dà continuità alla tradizione di famiglia che già, diversi decenni fa, vedeva la zia Rina a destreggiarsi in mezzo alle belve feroci. Il numero, rispetto al recente Festival di Latina dove pure ha ottenuto premi e riconoscimenti, ha notevolmente guadagnato in fluidità, velocità e rapporto uomo-animale. Insomma, il lavoro paga ed anche le doti, non indifferenti, dell’avvenente e temeraria Elisabetta.
Numero ancora al femminile, durante lo smontaggio della gabbia, con la buona esibizione aerea ai tessuti, di Simona Sibilla. Quindi ancora animali: un numero simpatico ed apprezzato di caprette, un’esibizione che non capita spesso di vedere. A guidare gli acrobatici ruminanti, il tedesco Walter Saabel. Equilibrismo sulla trave, passeggiate sulla palla e su di una ruota in legno, altalena e salto ad ostacoli: il tutto per gli applausi ed i sorrisi del pubblico. Da un bel numero ad un altro, sempre bello e molto più pericoloso del primo. In pista entra il nuovo Guglielmo Tell, il francese Philippe Varanne che con le balestre fa davvero di tutto rischiando di infilzare, con le frecce, non soltanto la moglie ma anche se stesso. Questa attrazione gira da diverso tempo, ha fatto parte di tanti prestigiosi circhi, è stata premiata in numerosi festival e rassegne. Nonostante ciò, anche nell’animo di chi l’ha già vista, suscita sempre ammirazione e sgomento. Con due numeri di così elevato livello, potrebbe anche finire lo spettacolo. Ma la famiglia Bizzarro, nella sua Palermo, non ha voluto lesinare sacrifici. Ancora adrenalina con le roteazioni folli e pericolosissime delle bolas argentine. I Los Fuego, già presenti nello scorso show natalizio del Città di Roma, sono stati riconfermati a furor di popolo o forse, sarebbe forse meglio dire, a furor di applausi. La chiusura è sempre sudamericana ma di marca brasiliana: tre scatenati motociclisti che, ad uno ad uno e poi tutti quanti assieme, percorrono a velocità folli e contro le regole della fisica, il terribile globo della morte.
Piero Messana