Rendo noto che, un’ora fa, ho rassegnato nelle mani del Vice Presidente Flavio Togni le dimissioni da Presidente dell’Ente Nazionale Circhi.
L’approvazione del cosiddetto Codice dello Spettacolo sancisce infatti la conclusione di una guerra che mi ha visto con il Circo in invalicabile trincea per quasi due anni con la confortante consapevolezza che gli sforzi profusi, in condizione di inferiorità evidente e manifesta, sono serviti a rinviare, quasi miracolosamente, alla prossima legislatura, gli esiti finali del conflitto.
Una nuova e decisiva guerra si delinea all’orizzonte: è auspicabile che il Circo l’affronti con una guida con ben più importanti relazioni pubbliche ed istituzionali e con mezzi ben più adeguati all’impegno e che io non ho neppure lontanamente avuto nella minima disponibilità.
Confido che il Circo Italiano si renda, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, autorevole coprotagonista della imminente campagna elettorale in vista delle Elezioni Politiche Generali supportando e sostenendo i partiti che hanno condiviso la propria battaglia e auspico che esso si decida finalmente a crescere, a diventare adulto.
Nelle ultime settimane, forse negli ultimi mesi, ho doverosamente preso atto con profonda tristezza che, pur in un contesto generale così problematico e difficile, caratteristiche da sempre deleterie, direi nefaste, del proprio operare, restano anni luce lontane dal risultare superate o rimosse.
Per parte mia ritengo di aver impegnato ogni personale energia per la causa e di aver garantito, negli assetti interni, asettica, esemplare imparzialità. Certamente rivelo tratti caratteriali indisponibili a tollerare non solo la cultura del sospetto, ma anche il beneficio del dubbio.
Che Dio protegga il Circo Italiano.
Con affetto profondo
Antonio Buccioni