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Comune di Fiumicino: ha vinto il circo, ma occorre chiedersi cosa stia accadendo

Prima di tutto la notizia: il Tar del Lazio ieri pomeriggio ha concesso la sospensiva e il Circo Rony Roller (difeso dall’avvocato Benedetto Valerio) potrà presentare i propri animali in pista a Fiumicino. Questo il primo commento dell’avvocato Valerio postato su Facebook: «Una bella soddisfazione professionale oggi dal TAR di Roma, che ha accolto il ricorso che ho presentato solo sabato scorso per conto del Circo Rony Roller, per superare il divieto di esibizione degli animali imposto dal Comune di Fiumicino. Una pronuncia giurisdizionale che riconosce il giusto diritto dei circensi di lavorare fianco a fianco dei loro compagni di viaggio, gli animali. Oltre ad essere un riconoscimento alla famiglia Vassallo per il suo costante lavoro nel mondo dello spettacolo». E questo quello del circo vittorioso sulla sua pagina social: «Notizia bomba! Finalmente Fiumicino avrà il circo con gli animali! Il Tar del Lazio ha sospeso con effetto immediato l’abuso dell’amministrazione comunale di Fiumicino che voleva privare il nostro pubblico dello spettacolo con gli animali! Da giovedì spettacolo completo! IL SOLE VINCE SEMPRE! Un grazie particolare all’avvocato Benedetto Valerio, che si è prodigato per la causa».
E’ una bella notizia, anche bomba, che riconferma una storia ormai lunghissima di pronunciamenti della giustizia amministrativa. E’ andata praticamente sempre così quando i circhi hanno fatto ricorso al Tar. E la ragione è semplice: perché il quadro normativo e la cosiddetta giurisprudenza costante e consolidata in materia di spettacoli con animali sotto ai tendoni, parlano chiaro: i circhi sono «attrezzature mobili costituite principalmente da un tendone di misure diverse, sostenuto da pali centrali, sotto il quale è collocata una pista su cui si esibiscono artisti, clown, ginnasti, acrobati, animali» e «l’esercizio dell’attività circense non può essere soggetto a divieti laddove ricorra la presenza degli animali nelle proprie attività spettacolari».
Se lo spiegate ad un bambino di prima elementare lo capirà benissimo.
La prima sentenza passata in giudicato in questo filone risale al lontano 1994 ed è del Tar di Trento. Ma, direte voi, tutto questo non lo sapeva il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, volto noto ben oltre i confini del Comune che governa, già senatore della Repubblica, vicepresidente della Regione Lazio e anche presidente ad interim, con una lunga storia politica nel Pci, Pds, Ds e Pd, sposato con Monica Cirinnà, come ci informa Wikipedia?
Eccome se lo sapeva.
Solitamente l’Ente Nazionale Circhi invia sempre al Comune che manifesta l’intenzione di non autorizzare un circo con animali, una lettera nella quale riepiloga la normativa vigente e le sentenze che si sono succedute negli ultimi tre decenni su circhi e animali. L’ha fatto anche stavolta, scrivendo una pec il 17 febbraio al sindaco di Fiumicino, al dirigente del settore competente alla autorizzazione del circo e, in questo caso, anche al prefetto di Roma. E’ caduta nel vuoto.
E d’altra parte le premesse erano abbastanza chiare sin da quando l’assessora ai Diritti degli animali del Comune di Fiumicino, Alessandra Colonna, aveva dichiarato (comunicato stampa del 16 febbraio sul sito del Comune): «Ricordo che il parere dell’Ufficio degli animali è insindacabile e, pertanto, il circo non dovrà, in alcun modo, utilizzare gli animali negli spettacoli che metterà in scena. Siamo in attesa del parere della Asl, che dovrebbe arrivare in giornata, per quanto riguarda la detenzione nelle gabbie». Insindacabile? I Tar hanno più volte sottolineato che, alla luce dell’impianto normativo, i Comuni non possono, né con regolamenti né con ordinanze o altro, vietare ciò che lo Stato consente.
Ma il fatto ancora più clamoroso in questa vicenda è che il parere del servizio veterinario dell’Asl che l’assessora stava attendendo è arrivato ed è stato positivo per il circo, ma il Comune di Fiumicino non ha cambiato idea.
Ha scritto l’Asl che, vista la richiesta, vista la normativa vigente, visionata la regolarità di tutta la documentazione, visti i sopralluoghi, e come previsto dalle linee guida Cites… «esprime parere favorevole all’attendamento del circo in Fiumicino con presenza degli animali dal 16.02.2022» e che «il controllo effettuato durante il precedente attendamento sempre nel territorio della nostra Asl ha avuto esito positivo».
Nonostante tutto questo il Circo Rony Roller ha dovuto affrontare le spese per il ricorso al Tar, in tempi in cui si farebbe volentieri a meno di buttare soldi per sentirsi dire che si ha ragione, perché lo si sapeva già.
La domanda allora diventa un’altra: perché un’amministrazione comunale, stante il quadro di regole appena descritto, decide di “mostrare i muscoli”? Perché un’amministrazione comunale decide di spendere soldi pubblici in una azione legale che, viste le premesse, sarà persa in partenza? A tutte queste domande possono esserci diverse risposte. Ma sarebbe opportuno che un sindaco o un dirigente o chi per essi, che si ostina in una determinata direzione nonostante – ripetiamo – la cornice normativa e giurisprudenziale, fosse chiamato (chiamato, certo, perché poi a decidere sarà ovviamente chi di dovere) a risarcire il Comune e il circo.
Il circo Rony Roller potrà presentare il proprio spettacolo completo e lo farà da domani (come annuncia su Facebook), ma è stato costretto a debuttare il 18 febbraio e a lavorare fino a questo momento senza animali, con uno spettacolo amputato. Il circo Rony Roller ha subito oppure no un danno anche economico? Vorremmo saperlo. E, se lo ha subito, vorremmo che gli eventuali responsabili fossero chiamati a risponderne.

«La soddisfazione per questo ennesimo pronunciamento del Tar è piena e grande. Quello che invece crea un certo rammarico è che in un Paese che sta vivendo problemi colossali, dalla pandemia alle conseguenze di una guerra che sembra lontana mentre invece è vicinissima (si pensi solo alle ricadute in materia energetica), qualcuno non trovi di meglio che attentare al sacrosanto diritto al lavoro di una famiglia circense e quindi di una comunità sociale pulita, discreta, positiva, che porta allegria in tempi di alta depressione psicologica», commenta il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni. «Il pensiero non può non andare alla recente introduzione nella nostra Carta Costituzionale della tutela ambientale e animale come valore da difendere. Bene, anzi benissimo, ma non vorrei che dai superficiali, dagli ideologizzati e dai fanatici, scaturissero interpretazioni fuorvianti di questa tutela. La Costituzione si è arricchita del valore del benessere degli animali, che ci vede non solo d’accordo sul piano del principio ma anche dal punto di vista storico, perché il circo come pochi altri può essere annoverato e non da oggi tra coloro che più hanno a cuore – e senza retorica – le sorti dei loro compagni di vita e di lavoro. Ma speriamo davvero che questo principio non debba essere piegato per fini di battaglie ideologiche e, ancor peggio, “punitive” verso il circo. E al sindaco di Fiumicino vorrei dire che probabilmente anche in quel Comune c’è qualcosa di più importante a cui pensare che dichiarare guerra ad un circo che opera nel rispetto pieno della legge».

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