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Circhi diseducativi? Piuttosto lo sono i metodi animalisti

Quella che segue è la lettera che due genitori hanno inviato alla Lav e che si riferisce al trattamento ricevuto davanti al circo di Mosca a Bologna. Comportamenti che si ripetono praticamente ogni volta che un gruppetto di animalisti organizza un presidio di “indottrinamento”, lanciando accuse e spesso anche insulti, senza curarsi della presenza dei bambini. Proprio loro, che poi accusano i circhi di proporre spettacoli diseducativi per i bambini. Ma i firmatari della lettera mettono perfettamente in luce la contraddizione.

circo-di-mosca-homeSiamo due genitori che ieri pomeriggio, assieme alle loro ed altre famiglie, sono andati a Bologna per assistere allo spettacolo del Circo di Mosca. Sia all’entrata che all’uscita siamo stati quantomeno messi a disagio da una rappresentanza di volontari della LAV che davanti ai nostri figli, con tanto di megafono a tutto volume, screditavano palesemente le nostre capacità di genitori nell’impartire una idonea educazione ai figli, perché li avevamo portati a vedere uno spettacolo circense con la presenza di animali.
Per prima cosa vorremmo mettere in discussione il metodo:
nessuno dovrebbe arbitrariamente permettersi di screditare i genitori davanti ai loro figli, senza alcuna considerazione della giovane età e della limitata capacità critica dei loro interlocutori, è una forma di aggressione alla quale non abbiamo voluto/potuto replicare perché … “non avevamo un megafono”.
Riteniamo che il volantino, lasciato sul tergicristallo dei veicoli parcheggiati, fosse sufficiente.
Passando poi al contenuto, partendo proprio dal volantino, ove testualmente viene riportato: “gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di allenarsi, non scelgono di sfidare i loro limiti naturali, né di vivere in gabbia. Gli animali nei circhi sono sottomessi al volere dell’uomo … gli animali sono costretti e non possono ribellarsi … quello che non è così noto è cosa c’è dietro all’addestramento”:
– ci sono anche altri animali che non hanno deciso di vivere in gabbia, ma vivono per tutta la vita richiusi e sottomessi al volere dell’uomo, pur non lavorando in un Circo.
A titolo puramente indicativo (l’elenco potrebbe essere molto lungo) prendiamo in considerazione il normale ciclo vitale di alcuni animali:
1) maiali, anatre, oche, pecore, conigli (tutti animali presenti al circo) vengono appositamente allevati in batteria, per essere poi trasportati ad un macello ed uccisi. Non tutti si commuovono a veder mangiare un panino con il prosciutto o davanti ad un’anatra arrosto.
2) cavalli: tralasciando ciò che avviene negli allevamenti, negli ippodromi, nelle competizioni e dimostrazioni (palio di Siena, ecc.) pensiamo a quelli che trainano la carrozzella nelle varie città italiane (regolarmente autorizzati e tutelati).
3) mucche: legate ad una catena o nella migliore delle ipotesi “libere” all’interno di box, vengono allevate per tutto il loro ciclo produttivo, per fornire giornalmente il latte destinato all’alimentazione umana, per essere poi macellate a fine “carriera”.
4) selvaggina: che viene allevata in cattività per poi ripopolare zone aperte alla caccia per il solo scopo di consentire l’attività venatoria (regolarmente autorizzata).
5) cani: a proposito di addestramento (cani poliziotto, cani antidroga, cani per ciechi, cani pastore, cani da guardia, cani da slitta, cani da caccia, cani da tartufo, agility dog, ecc.) siamo sicuri che tutti vengano addestrati con il consenso dell’animale, nel suo interesse e “senza botte e continue intimidazioni”?
6) pesci e mammiferi: allevati all’interno di acquari o protagonisti di spettacoli (delfini, foche, ecc.).
7) uccellini, pesci rossi, cavie, criceti, furetti, coniglietti nani, ecc. detenuti in tante case.
Perché nella prima pagina del volantino al posto della tigre non è stato messo un maiale (anch’esso presente al circo)? Forse non avrebbe riscosso la stessa sensibilità? Esistono animali di serie A e animali di serie B?
Allora, se si vuole fare uno spettacolo fuori dal tendone (magari per raccogliere consensi e fondi) diciamolo apertamente, ma la sostanza è un’altra cosa. Ogni valida ragione, quando viene estremizzata con esasperazione, perde il proprio valore originario.
Come genitori, nell’ambito di un corretto processo educativo in cui la realtà deve essere rappresentata a 360°, abbiamo ritenuto di far conoscere ai nostri figli anche quella del circo.
Sperando che le nostre considerazioni possano servire ad un miglioramento nell’attività di sensibilizzazione svolta istituzionalmente dalla vostra Associazione, aperti ed interessati ad un confronto costruttivo, porgiamo cordiali saluti.

Bologna, 27 Gennaio 2014

Giorgio Fabbri e Luca Capitani