Christel Sembach-Krone: addio alla Principessa del Circo
“Non c’è stato un momento nella mia infanzia in cui ho dubitato che avrei lavorato nel circo”. Lo ha ricordato in una intervista nella quale raccontava della sua avventurosa ed entusiasmante esistenza di artista della pista di segatura e guida di una grande insegna che ha fatto scuola nel mondo. Christel Sembach-Krone se ne è andata dopo essersi dedicata al circo per tutta la vita. Anche da dietro le quinte ha tenuto le redini del Circus Krone fino all’ultimo. Il grande circo europeo di tradizione, che ha saputo continuamente riproporre ed affermare, e che continua a fare con successo, la “triade armoniosa”: acrobatica, clownerie e animali. I suoi amati animali. “I miei cavalli sono i miei figli”, diceva Christel. E i cavalli sono stati la sua passione e la disciplina nella quale è stata maestra. Davanti alle critiche degli animalisti, aveva scandito: “Un circo senza animali non è circo ma teatro o avanspettacolo”.Nel 1870 Fritz Krone crea un piccolo serraglio che in breve accresce le sue dimensioni. Quando muore (a causa di un incidente sul lavoro) la gestione dell’attività passa nelle mani del giovane erede Carl che, sposa Ida Ahlers, figlia del direttore di una compagnia di teatro ambulante. Nel 1908 dà vita ad un circo a tre piste che si esibisce in un enorme tendone a sei antenne, sull’esempio dei complessi americani. Inizialmente prende il nome di Circus Charles, per poi divenire Krone, che aumenterà la sua celebrità mano a mano fino a diventare una eccellenza indiscussa. Compie diverse tournée in paesi stranieri, fra i quali l’Italia nel 1914 (Trieste) e 1921 (Milano).

Il circo modellato dalla Signora tedesca è stato ed è un esempio per tutti i complessi. Regale non solo per via della corona che sfoggia con orgoglio nel marchio, ma anche per ciò che da decenni rappresenta in fatto di gestione e offerta spettacolare.
Lo scorso anno Francesco Mocellin recensì su Circo l’ultimo show di Krone.
“Oggi – praticamente come ieri – Krone è un colosso che impiega oltre duecentosessanta persone nei vari settori, che viaggia in ogni tappa del suo tour annuale con uno chapiteau da oltre quattromila posti, che spesso necessita addirittura di quattro diverse aree per collocare tutto il suo sterminato materiale durante la sosta in una città, doppie antenne e scuderie (già montate per la tappa successiva a quella corrente), scriveva. “Potremmo continuare coi dati obiettivamente impressionanti su questa impresa davvero unica. Ovvio pensare che i tempi attuali suggerirebbero un contenimento, una ridefinizione delle dimensioni per rendere più agile la struttura. Ma Christel Sembach-Krone, che continua a guidare con piglio sicuro l’azienda, preferisce non cambiare alcuna delle caratteristiche peculiari del marchio pensando che il pubblico tedesco conosca ed apprezzi Krone proprio per quello che è, sempre fedele alla sua immagine fatta di grandiosità, di qualità dello spettacolo, di tradizione. Un Krone in versione ridotta non sarebbe più lo stesso”.

Christel Sembach-Krone ha regalato al circo, ma più in generale all’arte e allo spettacolo, tutto questo. Il mondo del circo le è riconoscente e la saluta con commozione per l’enorme contributo che ha dato al successo del circo di tradizione. Nel 2011 è stata nominata dall’ECA “ambasciatore del circo” a pieno titolo e con tutti i meriti. Varie le onorificenze che le sono state attribuire dalla Repubblica federale di Germania, compresa quella della “Croce al merito”. L’Ente Nazionale Circhi, col presidente Antonio Buccioni, il consiglio direttivo e tutto il circo italiano porgono ai familiari e a tutto il circo Krone sincere e sentite condoglianze per la scomparsa della Signora Christel.
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