Il Comune di Torino tiene la barra diritta sul rispetto della legge e boccia le fughe in avanti delle organizzazioni animaliste. Il tema non è nuovo e ce ne siamo già occupati su Circo.it in due occasioni, ma adesso c’è un aggiornamento importante.
Durante la seduta del Consiglio comunale del 7 marzo non è stata approvata la proposta di modifica del regolamento vigente sulla tutela e il benessere degli animali a Torino. Perché un emendamento introduceva il divieto agli spettacoli con animali. Il Pd, partito di maggioranza che esprime il sindaco Chiamparino, si è opposto e il regolamento non è stato approvato. A spingere il Pd in questa direzione c’era anche il parere negativo espresso dall’avvocatura comunale sul divieto ai circhi con animali, che suona più o meno così: non si può approvare un regolamento cittadino contrario a una normativa nazionale. Esattamente quello che i Tar di mezza Italia vanno ripetendo da circa 15 anni.
Fa piacere vedere che in questa Italia, nella quale a volte sembra che la bussola sia andata perduta, il buonsenso e le regole hanno ancora la meglio. Tanto più che nella città di Torino la pressione della Lav e di altre associazioni animaliste è stata fortissima per caldeggiare l’approvazione del regolamento che avrebbe dovuto mettere al bando i circhi. Ed ha incontrato una aggregazione politica trasversale (Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista, PDL, Lega Nord, Moderati) pronta a blandire i fautori di quell’animalismo che mette sulla bilancia anche un certo pacchetto di voti a favore di chi ne asseconda le battaglie. Ma il Pd si è sottratto a questa logica e non ha seguito l’onda, preferendo guardare all’interesse generale nel rispetto di ciò che sta scritto nella legge dello Stato. E’ una bella lezione quella che viene da Torino, non tanto perché i circhi potranno continuare a montare i loro tendoni in quella che è stata la prima capitale dell’Italia unita. Ma perché ha vinto la legalità.
Oltre a respingere la delibera “anti circhi”, il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno in cui si invita il Parlamento a modificare radicalmente l’attuale normativa vigente in materia di animali esotici e selvatici usati a scopo di intrattenimento. E anche questa decisione non fa una piega: non si boicottano i circhi a colpi di blitz animalisti e di amministrazioni compiacenti, ma – per chi ci crede – affrontando l’argomento in Parlamento.
L’ordine del giorno presentato al Consiglio chiede che il Parlamento si attivi per arrivare al divieto di utilizzo delle specie indicate nelle linee guida dell’Autorità scientifica CITES: in particolare, grossi felini, cetacei, lupi, orsi, rapaci e alcuni mammiferi quali rinoceronti, giraffe e ippopotami.
L’assessore all’ambiente Roberto Tricarico si è impegnato a ripresentare la proposta di deliberazione in una prossima seduta del Consiglio comunale, per non rinunciare alle altre importanti modifiche (lasciando stare i circhi) al Regolamento che farebbero di Torino una “città all’avanguardia in materia di tutela dei diritti animali”.