Inizia stasera la 35 esima edizione del Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo (ecco il programma completo). Tutto è pronto per fare sfilare centinaia di artisti provenienti da tutto il mondo di fronte al competente pubblico del principato. E soprattutto di fronte alla giuria, quest’anno composta da direttori provenienti da Giappone, Olanda, Germania, Gran Bretagna, Cina e Russia, e presieduta da SAS la Principessa Stephanie, che ha raccolto la difficile eredità del padre, il Principe Ranieri, fondatore di questo incredibile success case.
Vediamo quali sono gli artisti che arrivano al Festival con le migliori possibilità di salire sul podio.
Iniziamo con un orgoglio nazionale, la stella dell’ammaestramento di animali, Flavio Togni. Il più noto rappresentante della prestigiosa dinastia circense vanta un curriculum straordinario. Oltre che dominare le tre piste dell’American Circus di famiglia, è stato scritturato dai più importanti complessi europei, a Vienna, Berlino, Budapest. Inoltre il mitico colosso americano Barnum lo ha voluto per un biennio come headliner del proprio spettacolo, con un impianto pubblicitario da far invidia ai divi del cinema. Ma soprattutto Flavio è l’artista più premiato del Festival. Già per tre volte ha conquistato l’Argento (1976, 1983, 1998) e secondo molti operatori in almeno due casi le sue prestazioni erano state da Oro, ma mal comprese dalla giuria. Flavio è uno degli indiscussi protagonisti dell’ammaestramento in dolcezza, i suoi animali sono trattati come clienti di un hotel a cinque stelle, e anche questo conta nel principato. Ma soprattutto quest’anno l’artista è in competizione con cinque numeri diversi di animali. Uno di cinque tigri di colori diversi, un numero di cinque elefanti, un carosello di cavalli, un’alta scuola di equitazione e un numero dove lavorano insieme cavalli e cammelli. È la prima volta nella storia di questa manifestazione che un ammaestratore mostra un talento tanto poliedrico. Per scaramanzia non azzardiamo pronostici, ma è chiaro che le aspettative sono alte.
Passiamo ad un altro simbolo della pista, il clown. Quest’anno il protagonista assoluto sarà lo statunitense di origine svizzera Bello Nock. Anche lui ha già in bacheca un argento. Anche lui è stato il nome in cartellone di Barnum per alcuni anni, oltre che del raffinato Big Apple Circus (il circo di New York). E anche lui porta al festival molte performance. In America lo chiamano daredevil comedian, ovvero comico del brivido. E in effetti è specializzato in versioni buffe di numeri rischiosi come il filo alto, la ruota della morte ed altro del genere. A Monaco, oltre a tutti i suoi classici, presenterà anche un numero con due mucche. Di certo fra i favoriti per il primo posto sul podio.
La Russia, da sempre avanti nel palmares, si gioca le sue chanche con una troupe di 10 acrobati, i Vorobiev (dal nome del leader del gruppo). Veri e propri atleti che utilizzano due particolari attrezzi chiamati, appunto, “altalene russe” per proiettare i propri corpi nel cielo del tendone. Un ritmo vorticoso, una tecnica precisa ed una coreografia vistosa pongono questi veri e propri atleti fra i candidati ad una medaglia di metallo prezioso. Altra interessante proposta russa è quella dei The Strangers, un numero di arrampicate alla pertica di un giovane ed interessante regista moscovita, Ruslan Ganeev, che propone un’estetica alquanto particolare, quasi disco fashion.
Altra grande potenza, la Cina, nel principato del circo gioca le sue carte con una disciplina tradizionale come l’acrobazia su biciclette, presentata da otto ragazze della provincia di Dalian. E con un numero originale del Flag Circus: equilibrio in punta di piedi su delle ampolle. I cinesi presentano performance a volte un po’ macchinose, ma sempre con una tecnica altissima ed in grado di stupire pubblico e giuria. Difficile che tornino a casa senza un premio importante.
La trentacinquesima edizione del Festival monegasco punta molto sulle performance di gruppi numerosi. Uno di questi è formato da trapezisti volanti del Kazakistan e proporrà una originale rivisitazione della disciplina classica proponendo anche l’esercizio più classico fra tutti, il triplo salto mortale.
I tedeschi Weisheit presenteranno un’altra disciplina molto amata che farà restare il pubblico con lo sguardo puntato in alto, quella dei funamboli a grande altezza, con delle traversate particolarmente impegnative.
Dalla Romania arrivano due numeri presentati da una ventina di stupende ragazze. Un’esibizione con nove tessuti ed una con sette sfere aeree. Forse senza grandi exploit tecnici ma con un colpo d’occhio notevole.
Tornando a performance di singoli o coppie segnaliamo l’equilibrista russo Roman Kahpersky, con una danza in equilibrio a testa in giù. Il contorsionista Andrey Romanovsky, che si infila in un tubo di tre metri di lunghezza. E soprattutto, tra gli outsiders, altri italiani. Davis e Ronnie Dell’Acqua con un numero di forza che li ha visti già conquistare l’argento in Cina, al Festival di Wuqiao. E se sono riusciti a strappare un argento laggiù c’è da pensare che possano fare lo stesso nel principato.
Questi i nomi degli artisti che andranno a medaglia, anche se una delle cose belle del Festival di Monte Carlo è proprio la capacità di scompaginare ogni previsione. Gli artisti, infatti, si giocano tutto in due performance di fronte alla giuria. E può davvero succedere di tutto.
Alessandro Serena