Il Corriere della Sera pubblica la foto di un’altra impresa in mezzo alle nuove, avvenuta ad agosto ma resa nota solo adesso. “In equilibrio su una fettuccia ad oltre 500 metri tra le Tre Cime di Lavaredo: l’impresa è stata realizzata lo scorso agosto da Armin Holzer di Sesto di Pusteria e Reinhard Kleindl di Graz, Austria”.
Ma è il giornale Alto Adige a spiegarne bene i dettagli. Ecco l’articolo.
“Abili scalatori ma anche equilibristi, straordinari, in grado di portare a termine imprese da Guinness. Come quella di camminare su una fettuccia fra una cima e l’altra ad oltre 500 metri da terra. Se poi queste cime sono le Tre di Lavaredo, allora è fin troppo scontato restare con la bocca aperta. Per l’ammirazione. È accaduto lo scorso mese di agosto.
I protagonisti dell’Highline Dolomiti sono Armin Holzer di Sesto e Reinhard Kleindl di Graz. Il primo è maestro di sci, professionista della disciplina sportiva e componente della locale squadra di soccorso alpino. Il secondo è un noto esperto di Highline. Il primo incontro lo hanno avuto a Graz lo scorso anno, poi altri colloqui con l’intenzione – di entrambi – di fare qualcosa di speciale. La decisione è stata presa a Sesto.
«Con Reinhard – racconta Holzer – ci siamo trovati alla Dolomitarena, la palestra di roccia che c’è in paese. Dietro di noi c’era una bella immagine delle Tre Cime di Lavaredo: perché, ci siamo chiesti, non facciamo qualcosa proprio lì?». Detto e (quasi) fatto. Perché una cosa è lanciare le idee, un’altra è metterle in pratica. Ma chi ama la montagna è anche un po’ più testone degli altri. «Siamo saliti sulla Cima ovest e abbiamo subito individuato il punto giusto per ancorare la corda. Poi abbiamo predisposto il tutto».
Ad agosto il via alla prima parte dell’impresa. «Siamo saliti sulla Cima Grande e ancorato alla roccia la fettuccia slack line. È simile alla corda per arrampicare, dotata di una corda che svolge le funzioni di sicurezza agganciata ad un cavo di acciaio. L’attraversamento verso la Piccola è stato di 31 metri con una profondità di 550 metri. Magnifico». Non è finita qui. Una volta in quota sia Holzer che Kleindl hanno deciso, pressoché all’istante, che l’impresa era stata eccezionale ma che non poteva finire lì.
«Una volta sulla Piccola siamo scesi, ma il giorno dopo – racconta Holzner – eravamo già in vetta per studiare il punto migliore per agganciare la fettuccia slack line. Abbiamo attrezzato anche la Piccola e quindi attraversato, in seguito, anche i 53 metri». La terza attraversata è stata la degna conclusione del progetto Tre Cime Lavaredo: 37 metri sulla Cima Ovest. È la prima volta che due atleti della specialità Highline affrontano le Lavaredo e riescono a portare a termine l’impresa che si sono prefissati. I tre passaggi in equilibrio, sospesi nel vuoto, sono stati favoriti da giornate di sole e limpide e senza il vento eccessivo che avrebbe provocato qualche apprensione in più.
Tutto è filato liscio. Armin Holzer, soddisfatto di quanto fatto con Kleindl, commenta con entusiasmo l’esito di quello che definisce il “progetto Tre Cime”. E adesso? «Stiamo pensando a cosa fare prossimamente. Abbiamo dimostrato di poter ambire ad altre straordinarie montagne anche se l’essere riusciti a “conquistare” le Tre Cime, emblema delle Dolomiti di Sesto, è motivo di grande soddisfazione».”
Dal Corriere: A spasso sul vuoto, funamboli tra le cime delle Dolomiti