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Celebrando il classico

Ottimo esito degli italiani al Salieri Circus Award.

di Salvatore Arnieri

È da poco terminata la seconda edizione del Salieri Circus Award. Il festival, ha visto come protagonisti gli artisti italiani, tra nomi emergenti e star affermate. Molti dei nostri, sono già ambasciatori della tradizione performativa nazionale in giro per il mondo, un po’ come lo era stato Antonio Salieri, compositore a cui è dedicato il festival, che ha esportato la musica italiana presso la corte asburgica. Di certo tra questi Yasmin Dell’acqua, considerata una delle migliori antipodiste del nostro tempo, vanta già diversi contratti internazionali ed una statuetta d’argento al festival di Monte Carlo New Generation.

Yasmin Dell’acqua (Le fotografie del servizio sono di Erica Poggianti).

Accompagnata da Lo schiaccianoci di Tchaikovsky, ha fatto danzare tra i suoi piedi diversi oggetti, in una routine classica, valorizzata da trucchi unici nati da una rilettura dei repertori di Consuelo Reyes (considerata la regina dell’antipodismo, negli anni 80 ha ridefinito i canoni tecnici ed estetici della disciplina). Non essendo salita sul podio, come Salieri, che visse all’ombra di Mozart, anche Yasmin non ha ricevuto il riconoscimento meritato.

Riscoprirsi circensi
Ricompensato con una medaglia d’argento ed il premio del pubblico, il ventriloquo Andrea Fratellini è un discendente del celebre trio di pagliacci francesi. Curioso come, nonostante il legame di sangue, abbia riscoperto la sua identità circense, solo in parte dimenticata, dopo una riunione di famiglia convocata a Parigi dalla celebre Annie.

Il ventriloquo Andrea Fratellini

Come i suoi antenati clown (che visitavano di frequente asili, manicomi ed ospedali donando qualche attimo di gioia agli internati), Andrea, si è molto speso nel sociale, ed è proprio guardando una mamma comunicare con la sua bambina autistica attraverso un peluche, che scopre la sua vocazione da ventriloquo. Una curiosità è l’origine del pupazzo “Zio Tore”, ispirato da un medico dell’ospedale dove Fratellini faceva volontariato. Nonostante le dinamiche uomo-pupazzo più che classiche, Andrea svetta per le notevoli doti canore e le battute taglienti, diventando fin dai primi istanti il beniamino del pubblico, che lo premia.

Frutti dell’Accademia
La rassegna Legnaghese, è stata un’ulteriore riconferma della grande qualità degli artisti formati dalla nostra Accademia d’Arte Circense, le cui sorti sono in questi giorni nelle mani del direttore Andrea Togni, con la speranza che questa istituzione (che ha donato al mondo alcune grandi stelle della pista) possa tornare a brillare.

Kimberly Zavatta

Tra le ex allieve in concorso, sul terzo gradino del podio (ex aequo con il diabolista Chia Chen Sung e la verticalista Sarangua) troviamo Kimberly Zavatta, con un numero di cinghie aeree diretto da Antonio Giarola. L’artista italo-spagnola divide il palco con l’esuberante soprano Marzia Vedovato, che accompagna le prodezze con le due più celebri aree della Carmen di Bizet: l’Habanera e Toreador. Quest’ultimo brano fa parte della colonna sonora di uno dei film che ha segnato maggiormente la carriera artistica di Giarola, “I clown” di Federico Fellini. A mezz’aria sulla scena del teatro Salieri, troviamo Katlin Quadrelli Vassileva, figlia d’arte (la madre, Miglena Vassileva, faceva parte della troupe Petrovi, attiva tra gli anni 80 e 90 in diversi circhi italiani tra cui Tribertis, Moira e Cesare Togni), si forma, anche lei, all’Accademia di Verona, dove oltre ai tessuti aerei, sua disciplina principale, crea anche un numero di hula hoop, con cui ha partecipato alla tournée del “Gran Galà du Cirque”.

Kelly Huesca

Come i grandi compositori ci insegnano, nella creazione, il tempo non è mai abbastanza e se la sfida è quella di unire le palline al rimbalzo con la musica di Rossini in pochi giorni, il tutto diventa ancora più arduo. Kelly Huesca, figlia di Daris Huesca, Regisseur de piste al festival di Monte Carlo, ha accettato la sfida, adattando il suo ben rodato numero (che l’ha già portata in piste prestigiose come quella dello svizzero Nock). Questo è uno dei pochi casi in cui la nuova musica non ha esaltato a pieno il numero, ma nonostante questo, buona la resa scenografica grazie anche alle fontane danzanti proiettate sul grande ledwall. Kelly è una performer polivalente, infatti, oltre alla giocoleria presenta anche un numero di sand-painting, in molti la ricorderanno nel commovente opening della 40° edizione del “Festival dei Festival” accompagnata dai Bingo Circus Theatre.

L’opera (d’arte) di David Larible
Il Clown dei Clown, David Larible, è arrivato al Salieri per la serata conclusiva, mettendo in scena la sua iconica “opera”. Al termine della farsa, il grande clown è stato insignito della medaglia di platino alla carriera, e il premio consegnato da un membro speciale della giuria tecnica, Eliana Larible Paul, sorella di David, con cui il grande clown, molti anni fa, ha condiviso la pista nei numeri di pattinaggio acrobatico e Gauchos. Con questi numeri, che si sommavano al prodigioso numero di trapezio Washington del padre Eugenio (indimenticabile artista e maestro), il giovane Larible ha riscosso i primi successi internazionali, senza immaginare gli enormi traguardi che avrebbe conquistato da lì a qualche anno.

Eliana Larible Paul premia David Larible

Squadra che vince non si cambia
Perché un grande spettacolo funzioni, non servono solo grandi artisti ma anche grandi tecnici e direttori di pista, anche in questo ambito noi italiani abbiamo fatto scuola. Ad assolvere questo delicato compito, per il secondo anno consecutivo, sono due nomi illustri del panorama circense, quelli di Marco Togni e Paride Orfei che, come direttori d’orchestra, hanno magistralmente condotto i servi di scena.
La conduzione dello spettacolo è affidata ad un Monsieur Loyal sui generis, il Principe Maurice, non un semplice presentatore ma un vero e proprio maestro di cerimonie. Barocco, tanto negli abiti quanto nella forma, narra le doti di ogni artista esaltando, in ogni occasione, il rapporto tra circo, musica e danza.

Gli artisti del Salieri Festival e la giuria al completo

Questa edizione del festival ci ha ricordato ancora una volta il prezioso patrimonio che il circo italiano tradizionale porta con sé, fatto di “vecchi” che tramandano gesti antichi e di giovani che con caparbietà inseguono i propri obbiettivi. Come il circo di qualità trascende generi ed etichette. Come la passione e la dedizione per quello che si fa è la chiave del successo. Quindi, non resta che ringraziare Antonio, Letizia e Luciano Giarola per le grandi emozioni che ci hanno donato ed iniziare il conto alla rovescia per la terza edizione.

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