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Bimba di 15 mesi azzannata da un cane

Nella foto di Luciano Sciurba pubblicata sul sito del Messaggero, il maremmano che ha azzannato la piccola
Nella foto di Luciano Sciurba pubblicata sul sito del Messaggero, il maremmano che ha azzannato la piccola
Il fatto è accaduto ad Anzio, alle porte di Roma. Una bambina di soli 15 mesi è stata azzannata alla testa e al collo dal cane di famiglia, un pastore maremmano, mentre si trovava in giardino in braccio alla mamma, che le stava dando da mangiare. Sono stati subito chiamati i soccorsi e la piccola trasportata in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma, sottoposta ad un intervento chirurgico e oggi si viene a sapere che fortunatamente qualche miglioramento si intravede, anche se la prognosi resta riservata. Il cane non aveva mai dato segni di aggressività ed ora è affidato ai servizi veterinari. Fin qui la notizia sintetica e drammatica al tempo stesso, che interroga, e della quale sono pieni i giornali, soprattutto nella Capitale.
Perché ce ne occupiamo? Anzitutto per augurare una completa e rapida guarigione alla bimba ed esprimere la nostra vicinanza alla famiglia. In secondo luogo per far notare che sui media – in conseguenza dell’episodio gravissimo di Anzio – non si legge di nessuna richiesta di vietare i cani che convivono con milioni di famiglie italiane. Se accade un incidente in un circo allora si che una simile richiesta scatta subito, altrimenti no. L’incidente viene considerato un incidente e come tale trattato.
In terzo luogo, anche da questa news si ricava la riprova che i teoremi e le sentenze che provengono quasi giornalmente dagli arbitri in terra del bene e del male, cioè gli animalisti di professione, si mostrano per quello che sono: “sparate” senza fondamento. “Ho maremmani da 20 anni, sono cani che hanno un senso dell’affezione e della gelosia fuori del comune, e forse anche questo spiega l’episodio di Anzio”, dichiara il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni. “Noi siamo favorevoli a che ci siano gli animali da compagnia in casa, ma se si dovesse applicare il metro che usano nei nostri confronti gli animalisti irragionevoli, allora si dovrebbe dire che nemmeno una casa è il luogo naturale nel quale tenere un maremmano, così come tanti altri cani. E fra l’altro gli incidenti, anche gravissimi e mortali, che vedono protagonisti i cani fra le mura domestiche, sono molti ogni anno, a confronto del nulla che accade nei circhi”.