All’eurodeputato Sergio Berlato, che aveva chiesto a Berlusconi di mettere il silenziatore alla Brambilla, la diretta interessata ha risposto sprezzante: chi è costui? Non ho il piacere di conoscerlo.
Ma Berlato ha preso carta e penna e ha replicato: ” Non mi stupisce che il Ministro Brambilla non mi conosca” – ha commentato l’ on. Sergio Berlato Vice Capo vicario della delegazione del Pdl al Parlamento europeo – “così come sono sicuro che il Ministro Brambilla non conosca i milioni di persone alle quali continua a mancare di rispetto con le sue esternazioni che, se possono essere comprensibili se espresse a titolo personale, risultano molto meno comprensibili se espresse da un membro di governo sorretto da una maggioranza che ha ottenuto il voto di moltissimi italiani sulla base di un programma elettorale che non prevede l’abolizione della caccia o dell’ allevamento a scopo professionale, amatoriale ed ornamentale. Voglio ricordare al Ministro Brambilla che questi milioni di persone in Italia esercitano le loro attività nel rispetto della legge e delle direttive comunitarie e che rappresentano un importante indotto economico ed occupazionale e che non rispettano gli animali meno di quanto non faccia il Ministro Brambilla ed i suoi amici animalisti. Voglio ricordare infine al Ministro Brambilla che attraverso il suo Dicastero dovrebbe favorire il turismo in Italia e non costringere milioni di italiani ad andare all’estero per esercitare le loro legittime attività”.
A dare manforte alla Brambilla è sceso in campo il Giornale e non c’è da stupirsene: Vittorio Feltri ha firmato insieme al ministro del Turismo il famoso manifesto sulla coscienza animale. Ma è curiosa l’argomentazione addotta dal giornale di Feltri, per la firma di Oscar Grazioli, che ha dedicato al parlamentare europeo un articolo al curaro dal titolo “La figuraccia del deputato pro baby-cacciatori“: “L’eurodeputato dimentica forse che il ministro del Turismo ha tutti i diritti di assicurare l’incolumità a turisti nazionali e stranieri che si trovano, addirittura nel mese d’agosto, sotto il «fuoco amico»”. La caccia, insomma, farebbe metterebbe a rischio l’incolumità dei turisti. Grazioli, insomma, e per restare in tema, l’ha sparata grossa.
Ma Berlato ne ha anche per la penna animalista di punta del Giornale, Grazioli, al quale ha risposto per le rime.