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Benvenuti al Circo del Sud

circus-lab4Nella primavera scorsa, è sbocciato in Basilicata, per opera di determinate e spericolate ragazze del posto, il fiore dell’Open Circus Lab. Il progetto, con il preciso intento di divulgare il circo contemporaneo nelle aree del sud, si è avvalso della collaborazione della Escuola di Circo Carampa di Madrid e del Festival Mirabilia di Fossano (CN). Si sono tenuti workshop, incontri, proiezioni, confronti, eventi culturali di vario tipo e, come degna conclusione, ricchi spettacoli, dall’uno al quattro ottobre, con la presenza di artisti di grosso calibro nell’ambito del panorama circense contemporaneo. Il tutto, all’interno dell’Auditorium Cecilia di Tito (PZ) e nell’annessa struttura sportiva esterna. Gli insegnanti – anch’essi di primissimo livello – hanno svolto lezioni di trapezio, fasce, giocoleria, acrobatica; per finire alla danza contemporanea applicata al circo, con la bravissima Cristiana Casadio.
Il fondamentale obiettivo del circo contemporaneo si potrebbe proprio riassumere in questo: miscelare con leggerezza, fantasia e rigore le arti circensi e la danza, la musica e il teatro. Nella prima serata, sotto l’attenta e puntuale regia del direttore artistico di Mirabilia Fabrizio Gavosto – presentatore di tutti gli eventi in programma – il via agli spettacoli lo dà l’esibizione del duo al femminile “Too Much” della scuola di Circo Carampa, Elena Carretero e Sandra Carrasco. La grazia nei movimenti, accompagnata da una sottile ironia drammaturgica, completano la performance di giocoleria, diablo, fino ad un pregevolissimo quanto originale numero di Hula Hoop.
circus-labL’esibizione successiva di Shay Wapniaz e Costanza Bernotti “The Shay Street Show” – oltre all’abilità alla scala libera, alle fasce e alla giocoleria, è fornita di una buona dose di umorismo e comicità ma, come dice anche il titolo, è apparso più adatto ai festival di strada. La prima serata si conclude con l’Argentino Guillermo Hunter “Inestable”, con un condensato di equilibrismo e verticalismo simpaticamente costruito.
La seconda serata, con un pubblico decisamente più numeroso, complice il prezzo del biglietto del tutto simbolico, si apre con “Rechazos y Caidas” di Indaco Circus. Una coreografia molto essenziale e un numero che ha spaziato fra la giocoleria, il mano a mano e l’acrobatica in senso ampio. Di tutt’altro genere la seconda esibizione. Con Cromosoma – vite in divenire, Alessio Ferrara e Roberta Ruggiero regalano al pubblico un suggestivo incontro di linguaggi artistici tra cui il teatro, la danza contemporanea e le classiche abilità circensi. Entrambi usciti dalla scuola di circo di Berlino, città nella quale vivono e si esibiscono, mischiano con garbo ed eleganza gli elementi essenziali di uno spettacolo di nuovo circo. Supportati da un’ottima tecnica di fondo, tra cui spicca la giocoleria da parte di Alessio, che finisce per lanciare in aria oggetti di ogni tipo fino a mantenere in equilibrio sulla testa addirittura degli ombrelli, alle capacità aeree di Roberta, che dimostra di essere anche un’ottima ballerina. L’unico dubbio è sulla durata, che è sembrata forse eccessiva. Lo scoppiettante finale di serata, è opera invece del rumorista Spagnolo Kerol. Con alle spalle prestigiosi studi alla scuola di circo “Le Ledo” di Tolosa e una medaglia d’argento conquistata al 32 Festival du Cirque de Demain a Parigi, riesce con un microfono a riprodurre suoni di ogni genere, per il piacere del pubblico che a fine esibizione si alza in piedi per applaudirlo colmo di entusiasmo.
circus-lab2Nella terza serata, con l’auditorium gremito, c’è stato il gradito ritorno di Guillermo Hunter e Elena Carrettero in “Candido e Valentina”, ispirati dal racconto filosofico di Voltaire. Combinazione di circo e danza in una dimensione a tratti fiabesca, complici le naturali capacità comiche di lui e la disarmante bellezza di lei. Il piatto forte della serata però, è stato senza dubbio “Tangram” di Stefan Sing e Cristiana Casadio. Il progetto, è un concentrato di giocoleria e danza, circo e teatro. Il grande livello assoluto di Cristina come ballerina e di Stefan come giocoliere (uno dei migliori in circolazione) regalano un frullato di emozioni e di poesia allo stato puro, esaltando la bellezza di un’esibizione di elevatissimo spessore artistico. In chiusura, il numero al trapezio di Zenaida Alcalde “Reflejos” della Scuola di Circo Carampa. Entra in scena con uno specchio, e altri ne lancerà dal trapezio su cui con discreta tecnica salirà, a testimonianza forse di una ricerca d’identità che le conferisca certezze sul suo essere.
Nella serata finale “The Open Circus Stage”, sono saliti sul palco i partecipanti ai workshop, vari ospiti, più gli insegnanti. A presentare la serata è stato chiamato il poliedrico artista Eddy Mirabella – da anni protagonista soprattutto in strada con spettacoli circensi a metà fra classico e contemporaneo insieme a moglie e figli; in questo caso, coadiuvato ottimamente da Kerol, con il quale improvviseranno dei simpatici siparietti. La scaletta ha avuto decisamente un buon ritmo, e non sono di certo mancate piacevoli sorprese. Ragazzi perlopiù provenienti da piccole scuole di circo del sud, come Napoli e Taranto, ma anche dalla più conosciuta Vertigo di Torino. Dalla mimica comica del Tarantino Mattia e del suo scanzonato e divertente “meno per meno show”, alle interessanti performance aeree di Lorena e Donatella, fino alle originali esibizioni di Kikko, Ghost, Giulio e Skizzo.
circus-lab3Nel corso dei vari giorni si sono svolti incontri fra le diverse realtà di circo del sud e, in più, si è svolta la presentazione del libro sulla giocoleria “Pearl of Juggling” di Anthony Trahir. Non è di certo mancato l’angolo ristoro fra uno spettacolo e l’altro, con cibo biologico e birre artigianali accuratamente selezionate. La speranza e l’augurio è che tutto questo abbia un futuro e non rimanga soltanto una bella parentesi artistica estemporanea. Siamo convinti di no, e del resto, l’espressione compiaciuta delle ragazze dell’organizzazione a sipario abbassato non può che lasciare più di una speranza. Appuntamenti del genere infondono vitalità e energia alle arti circensi, riuscendo ad arrivare ad un pubblico ampio e trasmettendo un messaggio inequivocabile e spesso ignorato: il circo è una questione maledettamente seria.

Michele Casale

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