Il consiglio comunale di Ventimiglia è stato sciolto lo scorso febbraio perché “sono state riscontrate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata“. Si è insediata una Commissione Straordinaria alla quale il Consiglio dei ministri ha affidato la gestione dell’ente. Ed ecco la buona notizia: lo scorso 10 maggio la Commissione Straordinaria, con i poteri della giunta comunale, ha adottato una delibera che recita: “Polizia Amministrativa. Approvazione elenco delle aree disponibili per le installazioni di circhi, spettacoli viaggianti e parchi di divertimento”. Ha fatto esattamente quello che spetta ad ogni Comune, in ottemperanza della legge n. 337 del 1968 che – si legge nella delibera di Ventimiglia – impone alle amministrazioni locali di “approvare annualmente l’elenco delle aree disponibili per le installazioni di circhi, spettacoli viaggianti e parchi di divertimento”. Già, un dovere, ma quanti lo assolvono? I Comuni che annualmente provvedono ad aggiornare l’elenco delle aree sono mosche bianche, addirittura ce ne sono parecchi che di aree proprio non ne hanno ancora reperite, anche se sono passati 44 anni dall’entrata in vigore della legge – anch’essa richiamata nella delibera della Commissione Straordinaria – citata: “All’articolo 1 della Legge 18/03/1968 n. 337 “Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante”, sancisce il riconoscimento della funzione sociale del settore dello spettacolo viaggiante”.
Alla buona notizia aggiungiamo un news: proprio perché la trasparenza abbia il sopravvento, l’Ente Nazionale Circhi sta predisponendo un elenco dei Comuni virtuosi e di quelli che agli obblighi di legge non adempiono. Entrambi li pubblicheremo appena possibile sul nostro sito internet in modo che possa essere di pubblico dominio.
Andiamo avanti col caso Ventimiglia. Per l’anno 2012 Ventimiglia avrà dunque una nuova area per i circhi, misura 3 mila mq e si trova nel piazzale “ex dogana”, nel tratto compreso fra la sede della Protezione civile ed il secondo accesso da via Tenda. In tutto l’amministrazione ha individuato tre aree (le altre due sono molto più piccole e destinate alle giostre), ma c’è anche una quarta opzione messa nero su bianco nella delibera della Commissione Straordinaria: cioè gli spazi privati disponibili sull’intero territorio comunale, “previo accordo scritto con il proprietario, subordinato al rispetto del Codice della Strada e della vigente normativa in materia di sicurezza, prevenzione incendi, inquinamento acustico ed ogni altra disposizione di pubblico interesse; sempre obbligatorio il “nulla osta” della C.C.V.L.P.S.”
Fra le ulteriori specifiche, meritano di essere segnalati il “deposito di garanzia” (da fare pervenire entro 15 giorni dalla comunicazione di accoglimento della domanda) di 250 euro, che “verrà incamerato a scomputo del canone di concessione e non sarà restituito nel caso di rinuncia volontaria da parte del richiedente”; il canone di concessione per le aree pubbliche, che è stato fissato in 0,20 euro giornalieri per metro quadro di occupazione, e la cauzione (sempre per le aree pubbliche) per metro quadrato di occupazione secondo questi parametri:
5 euro da 1 mq a 100 mq
3 euro da 101 mq a 200 mq
1 euro da 201 mq sino al totale della concessione.
Che dire. Siamo in presenza di un fatto inequivocabile: quando la legge viene applicata senza interpretazioni, cosa che a volte la politica fa anche semplicemente per ingraziarsi qualche elettore, le aree per i circhi saltano fuori.