Partiamo dallo spettacolo che sarà presentato nell’Aula Paolo VI, al quale parteciperanno artisti provenienti da Italia, Romania, Ungheria, Russia, Ucraina, Usa, Canada.
Ci saranno gli acrobati dell’Africa, un continente scelto non solo per l’originalità e l’impatto dell’approccio all’arte circense ma anche perché espressione del circo sociale, provenienti da una terra che la chiesa cattolica ha particolarmente a cuore nella propria missione universale.
Ci saranno poi clown italiani e stranieri. Si esibiranno i fratelli Pellegrini, che tornano nel cuore della cattolicità dopo essersi esibiti davanti a Papa Ratzinger. Suonerà davanti a Papa Francesco un organetto dell’800, vero prodigio di bellezza artigianale e musicale, grazie alla partecipazione dell’Associazione musica meccanica italiana presieduta da Franco Severi. Ma tanto altro – e torneremo presto a fornire altri dettagli – comporrà il momento di festa in attesa del discorso del Papa.
La Città del Vaticano per un giorno spalancherà le sue braccia per accogliere il circo e lo spettacolo popolare ed indicare così quella che dovrebbe essere l’accoglienza di tutte le città italiane e del mondo verso queste antiche e insostituibili forme di arte e cultura, profondamente radicate nella tradizione popolare.