Ogni occasione è buona per alcuni animalisti per buttare la croce addosso ai circhi. Sull’Italia cala il gelo siberiano e la neve seppellisce lo Stivale da nord a sud? Siccome elefanti, leoni, rinoceronti, zebre o giraffe in natura vivono a temperature molto alte, in questi giorni per loro “il maltempo è fonte di grande sofferenza”. E’ la Lav a lanciarsi in questo sillogismo (che fa rima con allarmismo) traballante, ripreso e rilanciato da blog amici. Si, perché l’assunto di partenza dal quale la Lav muove il suo glaciale ragionamento, è che gli “animali nei circhi si trovano oggi prigionieri di un container circense a temperature di gran lunga sotto lo zero”. Anche per i circhi la situazione è critica in queste ore perché non sono certo immuni dalle difficilissime e straordinarie condizioni meteo che si sono abbattute sulla penisola. In Italia (forse la Lav non lo sa) si chiudono aeroporti, strade, scuole, la Capitale è in ginocchio, molte regioni sono senza corrente elettrica e si cerca di dare un riparo a barboni e senza casa. Disagi ce ne sono per tutti e anche qualche circo ha dovuto saltare lo spettacolo. Ma una cosa è certa: gli animali vengono prima di tutto ed è questo che gli animalisti continuano purtroppo a non capire. Come stanno veramente le cose ce lo spiega un ammaestratore di lungo corso, pluripremiato per i suoi numeri costruiti in anni di paziente e affettuoso rapporto con elefanti, tigri e leoni, Flavio Togni.
Allora Togni, in giornate gelide come queste, che precauzioni vengono prese nei confronti soprattutto delle specie esotiche presenti nei circhi? “Tutti gli animali hanno le scuderie riscaldate, con un termostato che aziona automaticamente il riscaldamento quando la temperatura si abbassa al di sotto di certi limiti”, risponde Flavio a Circo.it. “Ho letto anche io certe prese di posizione degli animalisti, ma sono del tutto fuori luogo e si basano sulla non conoscenza della realtà. Verso i nostri animali le attenzioni sono massime, sia perché li amiamo come figli, sia perché sono i nostri migliori artisti e sia perché gli investimenti fatti per crescerli sono ingenti e nessun circense è così stupido, oltreché disumano, per rischiare di perderli. Aggiungo solo che un elefante oggi ha un valore anche finanziario inestimabile perché non se ne possono più importare, quindi finiti quelli che abbiamo attualmente non ce ne saranno più. E’ chiaro che ogni circense li salvaguardi al meglio…”
E dal punto di vista dell’alimentazione cosa cambia con l’arrivo del freddo? “Viene sicuramente potenziata l’alimentazione con un tasso di proteine più alto, poi vengono somministrati dei pastoni caldi, ed anche l’acqua viene stemperata unendone della calda”. Un po’ come accade per gli esseri umani, che col freddo sentono l’esigenza di cucinarsi un buon minestrone caldo, i circhi in inverno trasportano pastoni precotti, chiamati “Mash”, alimenti di pronto impiego che sono anche ricostituenti. Quando è veramente freddo come in questi giorni – prosegue Flavio Togni – queste precauzioni vengono prese per tutti gli animali presenti nei circhi, “i cavalli vengono coperti, le tigri hanno una lettiera con paglia e segatura asciutte, in alcune situazioni si mettono anche le apposite lampade riscaldanti”.