Rai 150 anni. La storia siamo noi, il programma di Giovanni Minoli che sta ripercorrendo le italiche vicende osservate e narrate da varie angolazioni, ieri mattina ha mandato in onda una puntata dedicata al circo Togni. Una storia “particolare” anche se espressione di una delle famiglie simbolo dell’arte della pista, ma rappresentativa del circo italiano, che in quasi un’ora di interviste e servizi ha fornito uno spaccato reale e documentato della tradizione, della cultura, dell’arte, ma soprattutto dello spessore umano, dell’ingegnosità, della forza familiare, della indomita creatività della gente del circo.
Le prime immagini mostrano un giovanissimo Ennio Togni in giacca e cravatta (somiglia più all’amministratore delegato di una grande azienda dell’Italia del boom economico che un uomo di circo, ma non c’è da stupirsi perché il tendone è, e lo è stato ancora di più in maniera generalizzata fino agli anni 70, un’impresa a tutti gli effetti), davanti al microfono dell’intervistatore: “Quanti siete voi Togni?”, e risponde con disarmante semplicità: “Guardi, adesso abbiamo perso il conto”. Molto più avanti in questo documento video si ascolterà anche il seguito della risposta: “Fino al ’53, quando eravamo ancora tutti uniti, eravamo una settantina, 74 esattamente. Adesso penso che ci siamo duplicati”.
“Fondato nel 1872 il circo Togni è da subito uno dei più grandi e prestigiosi spettacoli circensi in Italia e in Europa. L’incredibile carovana della famiglia Togni ha attraversato oltre un secolo alimentando la fantasia e l’immaginario collettivo di un’intera popolazione. Quella che vi proponiamo è la storia di una famiglia che con la sua passione per il circo, tramandata di padre in figlio, di generazione in generazione, rende ancora oggi l’arte circense uno spettacolo unico che incanta milioni di persone. Un mondo, una passione, un’atmosfera, che ha ispirato tra gli altri Fellini, Chaplin, Benigni e poi pittori come Serrault, fino a esperienze innovative come il Cirque du Soleil”.
Claudio Monti