Skip to content Skip to footer

Andrea Giachi, scrivere con la luce grazie a un curriculum di segatura

In questa e nelle altre foto, il festival di Monte Carlo 2011

La fotografia di scena possiede, oltre che un’estetica, anche un’etica. Che porta con sé oneri e onori. Uno degli oneri è quello di sapersi muovere nello spazio dove si svolge lo spettacolo senza creare disturbi, cercando di essere il più possibile invisibili e producendo un buon lavoro in termini di immagini. Se si è in teatro si sa già che lo spettacolo sarà possibile riprenderlo frontalmente, ma nel caso del circo le possibilità si moltiplicano per via della pista circolare: diventa quindi indispensabile avere le idee chiare su come muoversi. Ecco dunque che, essere un circense, e per giunta con la passione della fotografia, può aprire possibilità inaspettate e risultati eccellenti.
E’ il caso di Andrea Giachi (classe 1960), il cui ultimo lavoro si è svolto attorno alla pista del circo di Monte Carlo.
Di famiglia circense da ben cinque generazione, Andrea Giachi sotto lo chapiteau del circo Medrano della famiglia Casartelli ha imparato a fare l’acrobata, il cavallerizzo e a usare la macchina fotografica grazie alla passione trasmessagli dal padre Luciano. Ma non solo: da sette anni è presentatore ufficiale del festival internazionale del circo “Città di Latina” nonché direttore di pista della Fiera cavalli che si tiene annualmente a Verona, e da sei ha lasciato la pista centrale dello chapiteau del Medrano per trasferirsi dietro una scrivania a seguire la logistica e l’organizzazione. Magari meno emozionante, ma così facendo gran parte del tempo libero lo può dedicare alla fotografia.
“Per me fotografare il circo è una cosa naturale, ed è la mia autentica passione, soprattutto per ciò che riguarda il backstage”, spiega, “inoltre, essendo di famiglia circense, ho anche la fortuna di poter entrare nei vari circhi per fotografare gli spettacoli. Ma non mi limito solo al circo: piano piano sto riuscendo a rendere la fotografia un lavoro e così capita che mi chiamino agenzie di Milano o di Verona per fotografare gli eventi più disparati, come serate nei locali, sfilate, appuntamenti di vario tipo”.
Al festival di Monte Carlo ha partecipato nel 1996 come cavallerizzo, nel 2007 in qualità di tecnico per l’audio e le luci (in entrambi gli anni la famiglia si è aggiudicata l’ambito Clown d’Oro) e infine, per la trentacinquesima edizione svoltasi lo scorso gennaio, come fotografo. Un graduale passaggio da potenziale soggetto di un’immagine, passando per la tecnica delle luci e arrivando a scrivere direttamente con la luce.
Le immagini sono molte, hanno un ottimo senso della composizione (segno che chi fotografa conosce il “linguaggio” che si parla là, in mezzo alla pista) e beneficiano di un ottimo punto di vista, infatti Andrea Giachi spiega:“Negli anni ho maturato un bellissimo rapporto d’amicizia con la principessa Stephanie di Monaco, la quale, ogni volta che vado al festival, mi fa avere l’accredito come stampa e non pone nessun tipo di restrizione. Sotto questo aspetto mi reputo molto fortunato perché sono passato dalla porta principale grazie a tutti gli anni di grande amicizia che la mia famiglia è riuscita a costruire con la famiglia Grimaldi”.
Certo, ogni numero, come dal resto ogni spettacolo, porta con sé un’estetica fatta anche di difficoltà, per esempio nel circo i numeri aerei (trapezio et similia) restano tra i più difficili da fotografare, ma sono sempre una sfida per riuscire a fermare qualcosa nel tempo.
Qui siamo sotto il tendone del Medrano
Non è solo il Festival di Montecarlo il protagonista degli scatti di Andrea Giachi: scorrendo il suo sito si possono visitare varie gallery che hanno come argomento il circo di Moira Orfei, l’Accademia d’Arte Circense di Verona, il circo Medrano, il Festival Città di Latina e una serie di lavori su progetti personali del fotografo-circense.
Il resto è tutto da scoprire e le novità, come accenna Andrea Giachi, non tarderanno ad arrivare.
Stefania Ciocca