Le ragioni che per ora sono all’origine della decisione di porre fine alla gloriosa esperienza del Jovinelli, riguardano “problemi strutturali, riscaldamento, argani a parti tecniche da sanare”. Pronta la mobilitazione dell’Agis Lazio, a partire dal presidente Massimo Monaci: “La chiusura dell’Ambra Jovinelli è un segnale molto grave della crisi che si è abbattuta sul mondo della Cultura e dello Spettacolo a livello nazionale, ma in particolare a Roma. Si tratta della punta di un iceberg. Temo che non sarà l’ultimo teatro a trovarsi in questa situazione. Ancora una volta, la mancanza di una politica della cultura e per la Cultura (abbiamo mai sentito nelle campagne elettorali dell’ultimo decennio parlare di Cultura?) che, a ogni livello, colga le opportunità, economiche e sociali, oltre che culturali, che provengono dal mondo della Cultura e dello Spettacolo, fa sì che ad abbandonare il campo siano per primi i privati che hanno investito e investono denaro e passione in un mestiere che non è neanche riconosciuto come tale, lasciando il campo talvolta all’illegalità”.
“Se si vuole far fronte al collasso culturale (e sociale) del nostro territorio – dice Monaci – occorre agire tempestivamente e con interventi strutturali che abbiano una visione. Invochiamo un tavolo di confronto immediato con le amministrazioni locali, con il presidente della Regione Lazio Zingaretti, con l’assessore alla Cultura Lidia Ravera, con il sindaco Gianni Alemanno e l’assessore alle Politiche Culturali Dino Gasperini, per affrontare in maniera seria e concreta le problematiche che affliggono il nostro settore, a partire dalla mancanza di una legge regionale quadro per lo spettacolo dal vivo”.
il segretario generale Agic Anec Lazio Massimo Arcangeli offre un quadro se possibile ancora più drammatico: “A Roma ci sono altri 70 teatri di cui l’Amministrazione dovrebbe farsi carico, i quali con grandi sacrifici e passione tentano di rimanere aperti anche ipotecandosi le case”.
Nel dibattito si inserisce anche il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni: “Devo dire che la ferale notizia che riguarda lo storico teatro di Roma che si affaccia su piazza Guglielmo Pepe, è l’ennesima ferita che viene inferta allo spettacolo italiano e purtroppo sembra ormai che ci si sia fatta l’abitudine a colpi mortali come questi. L’Ambra Jovinelli è stata la palestra dei grandi artisti del ‘900, caratterizzandosi per le sue rappresentazioni di teatro comico, e non a caso fra coloro che si esibirono nei primi anni del 900 ci furono Ettore Petrolini, Raffaele Viviani, Totò, e in anni più vicini a noi anche Alberto Sordi, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, ma l’elenco sarebbe ovviamente lunghissimo”.
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