Occuparsi con responsabilità della cura e del benessere psico-fisico degli animali. Il corso per keepers, che si è appena concluso a Cattolica, ha visto anche la partecipazione di una ammaestratrice del circo. Si tratta di Valeria Valeriu, che è tornata a casa con un attestato che va ad aggiungersi ad altri, ed ora ci racconta questa importante esperienza. “E’ il secondo corso al quale partecipo, per poter ampliare le mie conoscenze a livello teorico, in quanto l’addestramento oltre ad essere una disciplina molto ampia che ha a che fare con l’approccio cognitivo con gli animali, richiede anche la padronanza di tecniche ben definite”.
Il corso è stato organizzato dalla European Academy of Animal Trainers Association e tenuto da Angelo Henriques. “Corsi come questi, oltre ad essere formativi a livello teorico-tecnico mi danno la possibilità di approcciare in modo sempre più professionale il pubblico che viene a trovarci sotto il tendone durante i nostri spettacoli e in occasione delle visite didattiche”, spiega Valeria. “Si acquisiscono ottime nozioni anche sulle sessioni di addestramento di base allo scopo di ottenere determinati esercizi per lo spettacolo e per il contenimento dell’animale durante le visite mediche, tecniche utilizzate negli zoo, in acquari e delfinari soprattutto all’estero, ma ormai anche in Italia queste pratiche cominciano ad essere abbastanza diffuse”.
Il corso aveva lo scopo di fornire tecniche e nozioni utili per migliorare la preparazione di coloro che gestiscono quotidianamente gli animali o vorrebbero intraprendere questa tipologia di lavoro, ed era rivolto anche al personale addetto agli animali selvatici.
“Ritengo che queste metodologie tecniche possano essere molto utili anche nel nostro settore, per rispondere adeguatamente alle gratuite denigrazioni alle quali il circo con animali è sottoposto quotidianamente dal mondo animalista, che ideologicamente cerca di far credere che il circense sia un aguzzino, un torturatore e sfruttatore di animali, mentre non è assolutamente così, perché dietro ad un semplice “numero” ci sono precise tecniche di rinforzo fondate su conoscenze teoriche e pratiche, nel pieno rispetto del benessere delle specie che si esibiscono davanti al pubblico”, chiarisce Valeria Valeriu. “I nostri animali sono compagni di viaggio, fanno parte delle nostre famiglie, girando di città in città ne divulghiamo la conoscenza ed educhiamo al loro rispetto, ma anche alla conservazione della specie”.
“Parliamo di animali nati in cattività e presenti nei circhi da diverse generazioni, abituati da secoli al contatto umano, e questo è un aspetto decisivo da far capire all’opinione pubblica”. Come ha chiarito il prof. Simonetta “gli animali che vivono in cattività da generazioni non hanno nulla a che fare con gli animali che vivono in natura allo stato selvaggio”.
“Durante il corso ci è stato mostrato un filmato su un gruppo di pellicani nel loro habitat naturale che hanno imparato a riunirsi regolarmente nello stesso luogo perché viene loro somministrato del pesce: è un comportamento acquisito (per “opportunismo” si potrebbe dire) e ciò spiega bene su cosa si basino le tecniche di addestramento. Far conoscere dall’interno l’ammaestramento degli animali nei circhi, far capire che per l’animale lo svolgimento di determinati esercizi e lo spettacolo stesso non sono altro che uno stimolo e un arricchimento, credo sia assolutamente prioritario”.
“Nel mio piccolo sto cercando anche di far conoscere sotto una prospettiva più vera il nostro settore, che purtroppo è molto disprezzato anche da altri settori che utilizzano gli animali come noi, ad esempio zoo, fiere cinofile, ecc.. che non hanno niente di meno e niente di più dei circhi perché come noi detengono animali a scopo di conservazione, didattico e di divertimento”.
Da ultimo, Valeria ringrazia di cuore l’Associazione EAATA e Angelo Henriques: “E’ stato molto professionale nel far apprendere le sue conoscenze sul mondo dell’addestramento, e mi auguro in futuro di poter partecipare ad altri corsi di formazione come questi”.