La giornata di ieri a Fossano è iniziata con un brunch meeting tra artisti, operatori e giornalisti nella splendida cornice del Castello degli Acaja, sorseggiando vino e prodotti a “km zero”. Piove con il sole, ma si respira una grande pace. Qua e là i riflettori che si accenderanno in serata, gli immancabili anziani del paese ai loro tavolini che osservano il trambusto dei festivalieri e qualcuno già si avvicina a chiedere di sbirciare il programma. Nel pomeriggio il convegno “Diversi ma uguali, circo e teatro sociale nel mondo”: una finestra sulle diverse valenze del circo sociale. Catherine Magis con passione racconta il percorso della sua Bande des Fous, l’incontro tra il sogno di circo di dodici disabili psichici del Créahm di Bruxelles con gli artisti dell’Espace Catastrophe. A seguire Alessandro Serena presenta il Circo della Pace che a Bagnacavallo accoglie artisti provenienti da contesti di disagio sociale in cui il circo ha costituito una strada differente. Poi ancora Marco Chirotti, dirigente dell’ufficio cultura della Regione Piemonte, ribadisce l’importanza di sostenere l’arte di strada e il circo come strumenti di conoscenza del patrimonio culturale, ma anche come occasione di incontro con le diverse culture.
Aurelio Rota racconta della commistione tra il mondo del Mongolian National Circus e tre attori della commedia dell’arte, delle difficoltà comunicative di un progetto che porta in scena due culture diversissime tra loro. E poi ancora Ivan Alcoba e Ferran Orobitg, catalani, illustrano ciò che stanno facendo sull’accessibilità: gli spettatori in sedie a rotelle vengono accompagnati in un percorso che riproduce i limiti e le difficoltà in cui si imbatte quotidianamente un disabile. Giorgia Giunta presenta il progetto del Centro Italiano Aiuto Infanzia in favore dell’emancipazione della Compagnia Fekat Circus che in Etiopia lavora negli ospedali e nelle campagne, integrando ragazzi di strada e che oggi è a Fossano per presentare lo spettacolo Makeda. L’ultimo intervento è quello di Antonio Martarello che racconta il lavoro della propria associazione sul territorio, con la messa in scena di storie che appartengono alla memoria collettiva del luogo e che nascono da un lavoro di produzione condiviso con i cittadini.
Dalle 19 iniziano i numerosi spettacoli per la città. I Fossanesi passeggiano tra uomini verdi e trampolieri, i loro nasi sono rivolti al cielo, ad ammirare gli artisti che compiono mirabolanti performance sulle funi sospese sulla facciata di un edificio, affollano le arene, i tendoni, i cortili in cui vanno in scena le compagnie ospiti del Festival. Alle 19 sotto lo chapiteaux del Grito tocca al duo Circocentrique in Respire!, uno spettacolo che riempie nella sua essenzialità: tre lampade in scena, le performance di Maxime Pythoud con la ruota cyr e quelle di Alessandro Maida con diversi tipi di palle in un gioco adolescenziale che è un turbine acrobatico e poetico. All’arena in piazza Vittorio Veneto alle 21 il Fekat Circus dall’Etiopia porta in scena la vicenda della regina Saba in uno spettacolo caldo e pieno di energia, una danza in cui si alternano, al ritmo della musica tradizionale dal vivo, esibizioni acrobatiche e di giocoleria, in un’atmosfera magica. Poco dopo, nel cortile della scuola, la fiaba surreale di Milo e Olivia: in Quisquilia si narra l’incontro poetico di una angelo e di un clown, in una messa in scena dal forte potenziale visivo. E poi ancora la notte a Fossano sembra immersa in un alone poetico. Davanti al castello si esprime la delicatezza della Compagnia D’irque&fien nel Carrousel des moutons. Al pianoforte Fien accompagna le performance di Dirk, capace di trasformare la propria goffaggine in poesia. In scena viene chiamato anche un bambino che strappa un abbraccio finale ai due artisti mentre su di loro scrosciano gli applausi. La notte apre le porte alla Compagnia belga My!Laika con Popcorne machine, uno spettacolo “dall’umore post-atomico”: graffiante, arrabbiato, in cui il corpo sfoga tutta la propria energia in esibizioni di ottimo livello acrobatico.
Valentina Maggio