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Bello, Bello, Bello: tre sorelle in equilibrio.

di Flavio Michi

Stanno girando il mondo con un bel numero di adagio acrobatico. Sono le tre figlie di Stiv Bello e Gipsy Bugler: Loren (25), Celine (22) e Joline (17). Raggiunte telefonicamente a Boston, al Flip Circus, raccontano le loro esperienze in esclusiva per i lettori di Circo.

Le Bello Sisters in pista

Come vi è venuta l’idea di “montare” il vostro bel numero?
Avevamo visto il trio di acrosport delle ragazze di Varekai, dove lavorava nostro padre Stiv insieme a suo fratello Roni con il numero di icariani. Ci aveva colpito molto. Poi abbiamo capito che esistevano già da tempo performance simili, ma in quel contesto era davvero fascinoso, e abbiamo pensato di farne anche noi uno simile.
Raccontateci dei vostri inizi, delle basi in pista
In realtà, già a cinque o sei anni ognuna di noi ha iniziato ad allenarsi in modo individuale, anche per via della differenza di età, su basi di esercizi circensi come la giocoleria o l’acrobatica. Poi nel 2015 siamo riuscite ad entrare all’Accademia d’Arte Circense di Verona dove, per la prima volta, abbiamo avuto l’opportunità di esercitarci come trio. Ci allenavamo almeno quattro ore al giorno. Un lavoro abbastanza duro per sei giorni a settimana. Sempre con molta voglia e passione. I nostri insegnanti sono stati dapprima il coach bulgaro Cesare, poi sono arrivati tanti ragazzi che lui doveva seguire. Guarda caso è arrivato Marian, anche lui dalla Bulgaria e anche lui dal mondo della ginnastica. Ci ha dato una grande mano. Era proprio quello che ci serviva. Senza di lui non saremmo mai arrivate a fare quello che siamo in grado di fare adesso. Ci sentiamo ancora ogni volta che c’è qualcosa che non va o comunque se abbiamo bisogno di supporto. È proprio bravo come coach e come persona.

Avete alle spalle due famiglie circensi molto conosciute, i Bello/Casartelli e i Bugler. Quanto hanno influito sulle vostre scelte artistiche e sulla formazione?
L’influenza dei nostri genitori è stata molto forte. Ci hanno insegnato anche la disciplina, nostro padre, nostra madre e nonno Luciano. Lui è con noi anche adesso qui negli Stati Uniti e ci segue nelle prove. Senza di loro non saremmo mai arrivate al livello attuale. Quando eravamo piccole seguivamo nostro padre col Cirque du Soleil in tutto il mondo e abbiamo conosciuto grandi artisti e grandi atleti. Questo ambiente così favorevole ci ha fatto amare questo mondo ancora di più. La vita circense per noi è tutto. Forti emozioni in un mondo magico, sotto lo chapiteau, i suoi odori, i suoi profumi. Abbiamo studiato un po’ in giro per il mondo: in Canada, Stati Uniti, Germania; Loren, che ha fatto le superiori in Italia, parla cinque lingue.

Le Bello Sisters & family

Dall’Accademia al mondo intero.
A Verona siamo state benissimo e abbiamo imparato molto. Abbiamo montato il nostro numero e prima che arrivasse il diploma ci è arrivata una proposta di lavoro. Eliana Larible Paul contattò nostra madre proponendoci il prestigioso Circo Roncalli. Lei era molto indecisa, ma Eliana insisteva e sorridendo le disse: “Guarda che il treno passa una volta sola”. Così abbiamo accettato e siamo andate a lavorare in questo complesso magnifico. Poi siamo venute negli Stati Uniti e abbiamo iniziato a lavorare negli intervalli delle partite di basket di NBA. È stata una grande emozione esibirsi in stadi enormi, fino a 20.000 persone, dopo neanche un anno dal nostro debutto. In particolare a Los Angeles fu un gran successo. Eravamo molto nervose e la sera prima della performance veramente agitate, da non dormire. Ma il calore del pubblico americano è stato fantastico. Dopo lo show ci chiedevano foto, autografi. Incredibile, non eravamo abituate.


Nel 2020 dovevamo essere in stagione con Charles Knie, in Germania, ma con la pandemia non abbiamo fatto neanche in tempo a debuttare. Peccato. Prima del Covid un agente ci ha contattato e ci ha chiesto se fossimo interessate a partecipare ad America’s Got Talent. Abbiamo pensato di partecipare perché eravamo all’inizio della carriera ed era sicuramente una bella vetrina. Il nostro video in quel programma, e la nostra partecipazione naturalmente, ha avuto un grande successo. Per fortuna, soprattutto grazie a quel passaggio televisivo, siamo state chiamate a partecipare ad altri talent, come in Italia, Francia, Spagna, Germania, Romania e non ci siamo mai fermate nonostante quel bruttissimo periodo. È stata una bella fortuna.

Che ricordi avete dell’International Circus Festival of Italy, a Latina?
Per ora è stata la nostra unica partecipazione ad un Festival. Sinceramente non ci sentivamo all’altezza. Con: Due o tre settimane prima Loren si era fatta male al ginocchio. Ce l’aveva proposto Adans Peres, tramite la sua agenzia, la Starlight. Eravamo un po’ preoccupate perché partecipando avremmo voluto fare una bella figura. Alla fine, dopo tanta insistenza, abbiamo deciso di partecipare. “Vada come vada”. Non avevamo aspettative. È stato bellissimo lavorare in Italia ed avere così tanti amici e parenti lì a vederci. Soprattutto, poi, lavorare con tanti artisti di alto livello. E non ci aspettavamo proprio di avere il Bronzo.

A quali altri spettacoli avete partecipato in così poco tempo?
Siamo state a Palazzo in Germania, abbiamo fatto parte del cast del Gran Gala du Cirque a Pescara. Poi siamo state a Malta con Amora del Soleil, al Parktheater di Eindhoven, all’Apollo Varieté di Dusseldorf e al SommerShow di Dessau, da Flic Flac e ora al Flip Circus dei Vazquez. Il prossimo Natale saremo ad Heilbronn, poi per un anno al Royal Palace a Kirrwiller. Ci sono altri importanti appuntamenti, ma sono cose che devono ancora concretizzarsi. Comunque siamo impegnate fino al 2026. Siamo molto contente.

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