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Il Circo nel Pantheon. Un bagno di affetto, speranza e futuro

“Riportare il tema degli animali nei circhi su di un piano di razionalità, tenendosi lontani da estremismi e criminalizzazioni. Senza gli animali il Circo andrebbe incontro a morte certa”. Questo il messaggio che il Circo italiano ha lanciato questa mattina dalla piazza del Pantheon (dove si sono radunati centinaia di circensi) e dal convegno che si è svolto in Santa Maria in Aquiro, dove sono intervenuti Carlo Giovanardi (al quale va la riconoscenza grata di tutto il settore, non solo per l’impegno profuso e l’intelligente regia della giornata odierna, ma per il puntuale sostegno che da anni dedica al circo e per la vera amicizia che lo lega ai circensi) della giornata odierna, Vittorio Sgarbi, Livio Togni, il presidente dell’Ente Nazionale Circhi Antonio Buccioni, il presidente Agis Carlo Fontana, Maurizio Chiesa, Maria Antonietta Ruggiero, docente di pedagogia all’Università di Roma Tre, oltre a diversi parlamentari e rappresentanti del mondo dello spettacolo, dell’arte e della cultura. E che si è aperto con una gloriosa e intramontabile pagina di cinema e di circo: la preghiera del clown di Totò, che mantiene intatta tutta la sua commovente attualità.
In un clima di festa (tantissimi i romani e i turisti che hanno solidarizzato con la gente del circo facendosi i selfie con gli artisti), quello che è emerso con chiarezza è che il circo è una comunità di vita e di arte che guarda al futuro e che non ha nulla a che spartire coi ritratti funerei che alcuni interessati osservatori (molto distratti o molto faziosi) ne hanno tratteggiato. “Il dibattito ‘circhi sì circhi no’ è privo di senso” ha detto Fontana. “Il Circo senza animali non è Circo, che resta il primo degli spettacoli socializzanti e valoriali”. Sgarbi ha invece sostenuto che “il Circo è un luogo di libertà, di sogno e di ritorno all’infanzia. La politica non ingerisca né tenti di condizionare questo mondo”. Al presidente Agis sono state consegnate oltre 20.000 firme raccolte a favore del Circo con animali (ma la raccolta prosegue e a breve ne verranno aggiunte altrettante) con la cortese richiesta di consegnarle alla relatrice del Ddl 2287-bis, sen. Di Giorgi, a nome del vastissimo pubblico che reclama la libera prosecuzione del Circo di tradizione. Interventi anche del capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia-An, Fabio Rampelli, del senatore della Lega Nord Paolo Tosato e di Paolo Naccarato, del Gal. A testimoniare una calorosa vicinanza al Circo, anche Luca Verdone e mons. Pierpaolo Felicolo della Migrantes-Cei.
Tosato, che ha portato anche il saluto del vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, e del capogruppo della Lega al Senato Gian Marco Centinaio, ha definito la norma sulla eliminazione degli animali dai circhi “palesemente assurda, ideologica e strumentale, che porterebbe con sé la responsabilità di uccidere il settore”.
“Clamorosamente, le poche righe che il Ddl dedica al circo, se attuate, metterebbero in ginocchio una intera categoria”, ha scandito Rampelli. “No ai pregiudizi, sì alla regolamentazione – ha proseguito – non c’è maggiore affetto verso gli animali di quello che è espresso da chi con essi lavora”. Infine l’invito ad affrontare “con concretezza” le problematiche dei circhi, approfittando del Ddl per rilanciare la loro presenza, “una cultura popolare che deve essere riconosciuta e sostenuta a pieno titolo”.
La prof.ssa Ruggiero ha smentito i luoghi comuni sulla “valenza diseducativa” degli spettacoli con animali ed ha bollato di antiscientificità molte delle tesi animaliste al riguardo. Tema ripreso anche dal dr. Chiesa: “La eliminazione degli animali dai circhi non ha alcun fondamento scientifico. Il tema è regolamentare in base ad evidenze scientifiche, tenendo in considerazione che il benessere degli animali può essere misurato e testato. Il legislatore non può permettersi di compiere scelte azzardate che metterebbero a rischio la vita di animali nati in cattività”.
Molto applaudito anche l’intervento di Livio Togni, che ha richiamato le famose cinque libertà del benessere animale per sottolineare che nel circo trovano piena applicazione, e che ha messo in evidenza come il circo sia un settore che direttamente e per quanto riguarda l’indotto, dà lavoro a migliaia di persone ma, soprattutto, è il “padre” di tutte le arti e delle espressioni dello spettacolo (fino alla Tv). Il circo porta festa, socialità e cultura, è una sorta di “pronto soccorso” nelle periferie degradate delle nostre città.
Accorato e molto coinvolgente, l’intervento conclusivo del presidente Buccioni, che ha rilanciato con forza le tre richieste che la categoria pone alle istituzioni: “Il diritto alla piazza”, intesa come aree sulle quali allestire gli chapiteaux, i contributi ministeriali ma entro i limiti della decenza (non lo 0,5-0,6% del Fus, come oggi, per di più nella totale incertezza sull’esito delle domande di contributo), e la regolamentazione sugli animali.
Sono solo i primi accenni ad una giornata ricca di contenuti e di futuro, sulla quale torneremo a più riprese.

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