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Fra giocoleria e storia del circo all’Università di Milano

Il prof. Serena ha aperto le Giornate di studio sull'arte circense (fotografie di Stefania Ciocca)

Giornata di studio sulle arti circensi numero uno, laboratorio di giocoleria con gli istruttori Daniel Romila e Alberto Fontanella. Il professor Alessandro Serena presenta per il quarto anno le giornate circensi, l’aula è affollata, molto. Tra i ragazzi molti curiosi, qualche praticante della giocoleria e qualche talento, infatti tra le matricole universitarie c’è anche Cecilia Zucchetti, già abile nella giocoleria e reduce da due anni passati all’accademia Annie Fratellini di Parigi e giocoliera presso Gandini Juggling di Londra. Daniel Romila è un artista rumeno cresciuto e formatosi all’interno della fondazione Parada per la quale oggi è formatore. È inoltre tra i protagonisti dello spettacolo di circo teatro Casa Dolce Casa della compagnia Karakasa Circus. Per il quarto anno consecutivo tiene questo laboratorio di giocoleria entro le aule universitarie e in quest’avventura ha come complice Alberto Fontanella, laureato presso lo stesso corso di laurea ove ora tiene il laboratorio ed è direttore di palcoscenico e tour manager di molti spettacoli di natura circense.
“Avete una grande fortuna, se avessi avuto un laboratorio del genere quando io andavo all’università ne sarei stato felicissimo!”. Così esordisce Alberto Fontanella e Daniel Romila aggiunge: “sono un formatore e sono qui per formare, noi vi offriamo una cosa e voi potete prenderla”. Presto l’aula si trasforma in un girare di piatti cinesi, di cerchi, palline da tennis. Non tutti partecipano, molti osservano ma è difficile non lasciarsi coinvolgere. Non è solo un laboratorio finalizzato a dare crediti ed è un’attività unica nel suo genere all’interno del panorama accademico italiano. Si ottengono tre crediti, è vero, ma si possono scoprire nuove passioni, nuovi ruoli e si possono sondare i propri limiti. Per poi superarli, perché il valore del circo è proprio questo.

Molto affollato il laboratorio di giocoleria.

Alla scoperta del circo, questa volta quello storico e teorico, si va nel pomeriggio quando quattro ex studenti laureati in storia del circo hanno presentato il proprio percorso di tesi, lasciando intendere quanta versatilità, varietà e sfumature il circo può possedere, anche nelle sue valenze teoriche. Ha iniziato Silvia Rizzini, laureata in lingue e letterature straniere presso l’università di Verona, che ha scritto una tesi, Il Wild West Show di Buffalo Bill, la spettacolarizzazione del mito della frontiera, nella quale ricerca le testimonianze del passaggio del mito americano Buffalo Bill nella città scaligera, passaggio avvenuto due volte in concomitanza delle due tournée italiane del Colonnello Cody, nel 1890 e nel 1906. Tratteggiando la vita e le avventure di William Frederick Cody si arriva a stupire l’uditorio, come dal resto si stupiscono tutti coloro che si avvicinano alla storia del circo, raccontando come questa leggenda del folklore americano sia da annoverare tra gli artisti circensi passati alla storia.
Alberto Fontanella, smessi i panni di istitruttore di giocoleria, riveste quelli di ex studente, e racconta di tutta l’avventura che ha vissuto per scrivere la sua tesi dal titolo Karl Heinz Ziethen, la guida dei giocolieri dedicata appunto al tedesco Karl Heinz Ziethen, storico della giocoleria di fama internazionale e personaggio assai curioso di fondamentale importanza per giocolieri divenuti famosi a livello mondiale come la stella del contact Juggling Michael Moschen oppure come il gentleman juggler Kris Kremo o ancora come la stella del Soleil Anthony Gatto.
Nicola Compostori, anche lui laureato in Statale a Milano in scienze dello spettacolo, ha a lungo ricercato tutte le influenze che il circo, inteso come spettacolo popolare e arte di strada, ha gettato sull’opera di Shakespeare. La sua tesi si intitola Shakespeare tra circo e spettacolo popolare. Infine l’ultimo intervento è stato per opera di Alessandra Borghi, laureatasi a maggio con lode presso la facoltà di scienze dello spettacolo della Statale di Milano con una tesi dal titolo Charlot. Il clown di Chaplin tra circo, varietá e cinema che indaga il rapporto tra Charlie Chaplin e lo spettacolo circense partendo dall’aneddoto circa il recente ritrovamento di una lettera secondo cui Charlie Chaplin sarebbe nato in un carrozzone del circo.
Di particolare importanza questa iniziativa di dar spazio ai lavori degli ex studenti perché, come dice il prof. Alessandro Serena, “è occasione per mostrare un ipotetico cammino a chi potrebbe voler affrontare un lavoro del genere per il proprio percorso di laurea”.
L’appuntamento con altre testimonianza di ex studenti è per giovedì pomeriggio mentre domani si riprenderà al mattino con il laboratorio di giocoleria imparando i meccanismi della fiducia nella disciplina della giocoleria e al pomeriggio con i rappresentanti del Cirque Du Soleil.
Stefania Ciocca

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