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Vergogna di un’Italia che non ci piace per niente

Recentissime cronache di ordinaria follia dalla trincea del circo, impegnato in queste ore più che mai a lottare per la propria sopravvivenza. Tre situazioni da tragedia dell’assurdo, incredibili.
Il Comune di Padova, nonostante una giurisprudenza ormai consolidata in materia di circhi e animali (la prima sentenza passata in giudicato è del 1993), e nonostante sia stato informato di questo e richiamato al rispetto del quadro normativo vigente dall’Ente Nazionale Circhi, ha voluto introdurre un divieto ai circhi con animali. In questa Italia sottosopra – che spesso anche a livello di istituzioni pubbliche si fa guidare dall’ideologia e dallo spirito di parte, anziché dalla legge, dal buonsenso e dal rispetto di chi lavora – al circo non è rimasto che impugnare il provvedimento del competente ufficio comunale e ricorrere al Tar, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di costi. Il Tar ha dato ragione al circo e torto al Comune, ma non c’era il minimo dubbio che sarebbe finita così. Ma non è tutto, anzi il bello deve ancora arrivare. Quando manca meno di una settimana al debutto il Comune di Padova eccepisce che l’area (ex Foro Boario) non può essere concessa al circo perché il 26 novembre è in programma un evento sportivo internazionale, l’incontro fra la Nazionale italiana di rugby e la Nazionale del Tonga. Il commissario straordinario, che nel frattempo guida il Comune, emette due ordinanze contingibili e urgenti (nientemeno che finalizzate a salvaguardare l’incolumità pubblica e la sicurezza) e, per farla breve, ottengono questo risultato: il circo è costretto a saltare il debutto di giovedì 24 novembre (già pubblicizzato), debutta venerdì 25 e nella notte dello stesso giorno deve smontare tutto, per rimontare alle prime luci dell’alba di domenica 27 (per rimanere fino al 4 dicembre). Ma non è ancora finita: secondo voi il piazzale che il Comune di Padova ha fatto sgomberare al circo sarà stato preso d’assalto dal pubblico del rugby? Quasi interamente vuoto, come documentano le fotografie. E quel che fa davvero arrabbiare è che gli addetti ai lavori, chi utilizza solitamente il “PalaGeox” per i grandi eventi sportivi e musicali (e dunque si presume anche tutte le autorità pubbliche di Padova) sanno perfettamente che i fruitori non parcheggiano nel piazzale solitamente utilizzato dal circo. Era evidente, quindi, che sarebbe rimasto pressoché vuoto anche stavolta.

Ma guardando le fotografie che pubblichiamo, non solo del piazzale deserto, ma della discarica a cielo aperto nella quale il circo si è dovuto confinare per lasciare libera l’area, viene da rabbrividire e monta la rabbia. Evidentemente ci sono autorità pubbliche che considerano la gente del circo al pari dei sorci. Fra l’altro, si spera che chi è stato tanto ligio e scrupoloso nei confronti del circo lo sia anche davanti alla discarica e sporga denuncia-segnalazione all’ufficio igiene affinché provveda alla immediata pulizia dell’area. Chi lavora e dà lavoro, un’impresa da cento dipendenti, non deve essere trattata così! Mai più!

Passiamo a Firenze. Non è dato conoscere alla data odierna (mentre pubblichiamo questo articolo) se l’area che dovrà ospitare il circo per le prossime festività natalizie sia stata definitivamente individuata. Suona in ogni caso, e inequivocabilmente, inesorabile giudizio senza appello la circostanza che la civilissima Firenze, culla del presidente del Consiglio dei ministri e di mezzo governo, a oltre 48 anni dalla entrata in vigore della legge 18 marzo 1968 n. 337 sia priva di un qualsivoglia elenco di aree disponibili per l’installazione di circhi e spettacoli viaggianti.

Roma Tor di Quinto. Dopo aver scritto fin dallo scorso luglio varie lettere al sindaco, al presidente del Municipio competente e al prefetto di Roma, e dopo aver incontrato l’assessore competente del Municipio stesso, l’Ente Nazionale Circhi ha fatto recapitare nei giorni scorsi un atto di autotutela alle tre autorità citate eccependo ben sette motivi di illegittimità.

Nelle prossime ore in ordine a tutto quanto precede, ovvero alle situazioni di Padova, Firenze e Roma, l’Ente Nazionale Circhi rimetterà la documentazione nelle mani di alcuni parlamentari ai fini di una interrogazione in merito.

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