Skip to content Skip to footer

di Piero Messana

Le fotografie del servizio sono di Piero Messana
Da un Bizzarro all’altro, da una punta di Palermo all’altra. Non è la prima volta che Alvaro ed il suo circo, da quando nel 2006 si sono separati dal resto della famiglia (Elio, Rina e Liliana), operano nel capoluogo isolano assieme al resto dell’ampio nucleo familiare ma, anche in questo caso, a debita distanza.
Il circo di Alvaro Bizzarro, intitolato a Viviana Orfei figlia del mitico Orlando, ha ottenuto infatti la storica piazza di viale dell’Olimpo, alla periferia ovest di Palermo, mentre il Città di Roma ha innalzato il suo chapiteau esattamente al punto opposto, alla periferia est del capoluogo siciliano. Come dire, concorrenza si ma con le dovute cautele e con colori diversi: tutto bianco lo chapiteau rotondo utilizzato da Elio e company, azzurro e giallo per il 4 antenne da 34 metri allestito da Alvaro.
Ettore Weber
Il pubblico, in questi primi giorni di permanenza, sembra apprezzare lo show del Viviana Orfei nonostante alcune giornate rigide, ventose e molto piovose. Lo spettacolo, d’altro canto, è di livello ma non più dello stesso spessore dei primi anni della nuova insegna Bizzarro-Orfei. La crisi c’è ed è pesante per tutti. Anche il buon Alvaro ha quindi deciso di anticipare la piazza di Natale e di tagliare così i costi di tre o quattro altri spostamenti. “Le spese di gasolio per i tanti tir del nostro circo – ci ha detto – sono divenute insostenibili. Il costo del carburante, negli ultimi anni, è praticamente raddoppiato e per questo alcuni circhi hanno deciso di fermarsi più a lungo per le feste”. In Sicilia, oltre ai due circhi dei Bizzarro a Palermo, anche il Coliseum delle famiglie Vassallo – Bisbini ha già inaugurato, a Catania, la piazza di Natale.
Con il circo Viviana Orfei si è rivisto in Sicilia, dopo diversi anni di assenza, Ettore Weber con la sua piccola arca di Noè. E’ lui ad aprire lo spettacolo dopo la coreografia iniziale e gli interventi dei due giovani presentatori, Giampaolo Maltese e Daniele Comis. Ettore è l’unico, fra gli artisti in scaletta, ad avere esperienza da vendere. Per il resto lo show è attraversato da un costante vento di gioventù.
Tyron Saylon
L’addestratore porta in pista prima un gruppo di cavalli arabi che disegnano traiettorie ed incroci con precisione, e poi un’allegra brigata di ponies. Ecco che arrivano subito le nuove leve. Tyron Saylon, madre Bizzarro, molto elegante ed attento nel giocolare le palline di rimbalzo, il cosiddetto bouncing: il numero ottiene parecchi applausi anche per la giovane età dell’artista che comunque mai perde il controllo delle palline. A seguire Sandy con il suo numero aereo al trapezino e la prima ripresa comica del clown Jojò, al secolo Joris Gattolin. Si continua con la stessa famiglia, con il numero di antipodismo di Illary Gattolin: la ragazza, con i pedi, riesce a far girare cilindri di ogni dimensione e poi, al buio, anche un attrezzo con quattro punti infuocati.
Illary Gattolin
A dare l’internazionalità allo show è poi un gruppo di colombiani che, come sempre, dimostrano di non temere le grandi altezze in due numeri differenti: prima la corda con lady Colombia e poi i Lozada al filo alto (adrenalina pura quando un colombiano perde il contatto con il filo rischiando la caduta nel vuoto!). Ma prima dei brividi a grandi altezze, il primo tempo dello spettacolo propone ancora animali: l’esotico di Ettore Weber porta in pista di tutto (mucche scozzesi, lama, dromedari, caprette tibetane, ippopotamo). Quindi ancora spazio ai Gattolin, imparentati proprio con i Weber, in un classico numero di giocoleria: anelli, palline e clave. Ad esibirsi l’aitante Denny Gattolin.
Giampaolo Maltese, il ventriloquo
Il secondo tempo, come spesso capita negli spettacoli circensi e per motivi appositamente studiati, è molto più breve del primo. Nonostante ciò il numero di apertura della gabbia è davvero di buon livello: quattro splendide tigri del Bengala guidate, manco a dirlo, ancora da Ettore Weber. Molto bello il passaggio in cui l’addestratore, con un suo repentino gesto, riesce a far scattare le belve a velocità supersonica per effettuare, una dietro l’altra, un ampio balzo fra uno sgabello e l’altro. Applausi a scena aperta. Si smonta la gabbia con la collaborazione del clown Jojò che intrattiene il pubblico e tocca ad uno dei due presentatori, il siciliano Giampaolo Maltese nelle vesti di ventriloquo. Risate a crepapelle sia per il duetto con un discolo corvo animato dal braccio destro dell’artista che per lo sketch con tre spettatori: il copione è noto, ma Giampaolo riesce a seguirlo con talento e tanta simpatia.
La chiusura dello spettacolo è affidata ancora ai colombiani, popolo oramai noto nel mondo circense per la sua assoluta temerarietà sia al filo alto che anche al globo della morte. Tre motociclette dei Lozada cominciano a rombare e ad inseguirsi, vorticosamente ed intrecciandosi, all’interno del globo dove la libertà di movimento è davvero ridotta: vietato sbagliare traiettoria anche di un paio di centimetri! Lo show è così in dirittura d’arrivo: canzone dal vivo e parata finale per un lungo applauso di commiato. Per vedere lo spettacolo del Viviana Orfei – Bizzarro, i palermitani avranno tempo fino a tutto il mese di gennaio, quando terminerà la permanenza nel capoluogo isolano, in viale dell’Olimpo.