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Vinicio Murillo, talent scout di Barnum

Vinicio Murillo è il talent scout del più imponente circo classico del mondo, il leggendario Ringling Bros. Barnum & Bailey. Il suo mestiere consiste nello scovare nei quattro angoli della terra i più interessanti talenti di ogni disciplina circense. Non solo giovani promesse ma anche artisti affermati giunti ad un particolare punto della loro traiettoria artistica. Inoltre, a stretto contatto con Kenneth, Alana e Nicole Feld, si occupa di strategie artistiche del grande complesso. Quindi dal suo lavoro, dalle sue idee e dai progetti che coltiva dipende la soddisfazione di milioni di spettatori sul territorio americano, orientale ed europeo. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per Circo.it.
In Italia (come del resto ovunque) fra gli operatori il nome di tuo padre Eduardo è legato alla leggenda del circo. È stato fra i primi ad esplorare e spostare i confini delle arti circensi andando in missioni impossibili nei più reconditi angoli del mondo a scoprire nuovi talenti e a farli conoscere al mondo. Ora calchi le sue orme, come senti questa importante eredità?
Più che una eredità sento una grande responsabilità per mantenere la stima da lui meritata, il risultato di una vita di passione e dedizione al circo. E’ un enorme piacere viaggiare per il mondo e capire veramente quanto era coinvolto e apprezzato nel suo mestiere.
Eppure da piccolo sembravi destinato ad altre mansioni. Vuoi raccontarci la tua infanzia e adolescenza con gli studi e le località dove gli hai compiuti?
Ho frequentato le scuole elementari in Italia e al compimento degli undici anni i miei genitori hanno preso la decisione di mandarmi a frequentare le scuole in America dai nonni. Trascorrevo i mesi scolastici a Dallas e per le vacanze estive e natalizie raggiungevo i miei genitori al Circo Americano di Enis Togni in Europa. Lasciare Ia famiglia all’età di 11 anni non è stato per niente facile, né per me né per i miei genitori. Nel 1989 mi sono laureato in Marketing all’Università Texas A&M. A posteriori posso dire che è stata una grande soddisfazione e che il sacrificio valeva la pena.

Vinicio (da sinistra) con Philip Misiura e Kenneth Feld
Le prime mansioni da Ringling?
Poco prima di finire i miei studi nel 1989 mi è stata proposta un’offerta di lavoro da Kenneth Feld, che si trovava in Europa per contrattare la famiglia Togni per una tournée negli Stati Uniti. Subito dopo essermi laureato ho iniziato a lavorare nel reparto merchandising di RB&BB.
Imparando a gestire tutti i reparti in quel campo, dopo qualche anno diventai manager e svolsi questo ruolo fino al 2004.
Per un periodo ti sei staccato dal circo e hai fatto altro. Cosa esattamente?
A fine 2004 io e mia moglie abbiamo deciso di fermarci a Las Vegas, dove al tempo abitavano i miei genitori, per mandare le nostre figlie a scuola, e così mi sono dedicato a lavorare come agente immobiliare.
Poi è arrivata la chiamata di Ringling. Ti ricordi cosa stavi facendo quando ti hanno chiesto di cambiare vita?
Stavo lavorando nel mio ufficio a Las Vegas quando ho ricevuto la telefonata da Kenneth Feld, cosa che mi ha stupito e lusingato.
Ci hai dovuto pensare un po’?
Sì ovviamente, per noi sarebbe stato un cambio abbastanza drastico. Sapendo cosa richiedeva questo tipo di lavoro volevamo essere sicuri di poter dare il 100%.
In cosa consiste oggi il tuo lavoro e come lo organizzi?
Come direttore artistico di Ringling sono responsabile di identificare e contrattare nuovi talenti, creare attrazioni originali per le future produzioni e mantenere circa 300 artisti attivi nelle tre unità. Lo organizzo mantenendo visite frequenti alle tre unità alternati ai viaggi all’estero e lavori d’ufficio.
Quali sono i nuovi obbiettivi che si prefigge Ringling in quanto alla tipologia degli spettacoli?
L’obbiettivo principale di RB&BB è di portare sempre spettacoli di alta qualità e mantenere uno spettacolo tradizionale ma allo stesso tempo proponendo novità per le nuove generazioni.
Come sono cambiate le cose, ad esempio, da quando tuo padre si occupava della produzione di Gengis Khan?
Anche se sono passati 20 anni dalla produzione the Gengis Khan, le cose rimangono molto simili riguardo al mio lavoro. Bisogna sempre viaggiare molto per scoprire nuovi talenti anche se oggigiorno la comunicazione attraverso internet facilita e accelera certamente il tutto.
Alex Lacey da Ringling
Anche in USA le associazioni di animalisti sono sempre all’opera per privare i circhi degli animali. In che modo questa loro attività influisce sul casting?
Ringling è un circo tradizionale con quasi 200 anni di storia in America. Il nostro pubblico viene a vedere Ringling per vedere uno spettacolo tradizionale e completo con animali. Fortunatamente, Ringling investe molte risorse per mantenere il loro diritto ad avere animali e grazie a questo gli ultimi grandi artisti contrattati dall’estero sono stati gli ammaestratori Alex Lacey ed Alex Emelin.
Come vedi il futuro del circo in USA?
Secondo me un circo deve aggiornarsi con le novità e proporre sempre uno spettacolo nuovo e al passo con i tempi per poter mantenere un pubblico sempre interessato. Il circo in America rimane molto attivo, richiesto e farà sempre parte della cultura Americana.
Nonostante tu sia da anni dall’altra parte del mondo sei un attento conoscitore della realtà italiana (e hai sposato un’italiana). Come vedi la situazione del circo Italiano?
Penso che la situazione sia simile in tutto il mondo. Il pubblico e le regole sono sempre più esigenti perciò bisogna andare al passo e adattarsi a questi cambiamenti. In Italia come ovunque.
Alessandro Serena