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La sala del trucco
Ci saranno la sala del trucco e quella della magia, il teatro dei simboli, la sala della musica e quella delle emozioni. Alla splendida Villa Grock, a Imperia, mancava solo un soffio di vita capace di far rivivere quelle stanze (ben sei piani) che un tempo furono abitate dal grandissimo clown svizzero. L’amministrazione provinciale – che nel 2002 ha acquistato l’immobile e il parco, interrompendo così il colpevole degrado di questo gioiello e che a partire dal 2005 ha iniziato il recupero del parco e poi dell’edificio, oggi tornati perfettamente fruibili – si è messa al lavoro e nel 2012 conta di inaugurare il Museo del Clown.
Grock
Il presidente Luigi Sappa ha perfettamente capito che razza di tesoro si ritrovi per le mani la Riviera Ligure e non vuole perdere tempo. “C’era una volta, adagiata sulle colline di Imperia, una casa pazzesca, a metà fra l’arte liberty e la pista da circo, disseminata di simboli misteriosi e percorsi iniziatici. Era stata costruita dal più grande clown della storia ed edificata, in pochi mesi, da una moltitudine di operai. Il clown ci visse per anni ricevendo le grandi personalità del novecento e vi morì con un sorriso”, dice il presidente. “Iniziò il declino, le erbe presto infestarono il grande parco, le crepe si allargarono, tutti dimenticarono quel luogo di pace e di risate. Si spense un sogno”. Fino a quando, finalmente, la Provincia di Imperia non lo riaccese. Non solo rendendo di nuovo agibile questa struttura architettonica che trabocca di simboli e misteri, ma anche rendendola un polo culturale capace – spiega il presidente Sappa – di “toccare tutte le suggestioni, le ricchezze e le emozioni dello spettacolo legato al circo e, in particolare, all’arte della clownerie”.
La sala della magia
Non sarà un museo nel senso classico del termine, con costumi e immagini appartenuti al clown o con simboli identificativi di Grock, all’anagrafe Adrien Wettach. Anche perché la Villa, grazie a formelle, affreschi e graffiti, è già il regno del circo e della clownerie, senza bisogno di aggiungere altro. Ma uno spazio interattivo che integra diversi linguaggi, all’insegna del gioco e dell’informazione didattica, in cui immergersi e sognare. Ci si potrà, ad esempio, truccare da clown pur senza colorarsi il viso con colori e trucchi.
L’allestimento (lavori affidati alla ditta Bernini che metterà in pratica il progetto culturale dello Studio Vassallo di Torino e quello scenografico dell’architetto Stefania Vola) ha un costo di circa 800 mila euro e prevede al terzo piano della Villa, sei sale in tutto, la prima parte del Museo del Clown, con i temi della clownerie e in particolare la figura di Grock. Al quarto piano, sette sale, la seconda parte delle postazioni del Museo per approcciare la sfera emozionale del mondo della clownerie e del circo. Nella sala della Musica si potranno ascoltare le diverse composizioni musicali del repertorio di Grock, un fenomeno anche con le note.
Grock col suo inseparabile clarinetto
Su una postazione interattiva suddivisa in quattro parti sarà appoggiata la riproduzione in miniatura di uno strumento utilizzato dal clown: violino, clarinetto, fisarmonica e piano. Schiacciando un pulsante lo strumento corrispondente riproduce un repertorio legato a quello strumento, mentre le boulles colorate del lampione (ispirato agli arredi del parco), posizionato al centro della base ovale, si accendono in sincronia con le melodie. C’è poi la sala del Trucco dove prendono forma i diversi volti del clown, dal bianco all’augusto. Ma il visitatore non sarà solo spettatore, perché al termine di questo percorso si ritroverà riflesso nello specchio completamente truccato. Finita? Macché. Previsto anche uno specchio parlante in cui Grock racconta e spiega i significati e le fasi del “make-up” attraverso cui un clown gradualmente si trasforma ed entra nel suo personaggio.
La ruota monociclo per vedere le espressioni del volto del clown
In un’altra postazione, il visitatore potrà sedersi all’interno di una ruota, attivabile meccanicamente, pedalando su di un monociclo: girando, la ruota (sul modello di un doppio monociclo dell’800) farà scorrere un nastro su cui è riprodotta, in una sequenza di fotogrammi, tutta la gamma di espressioni del volto di un clown (dalla tristezza alla gioia passando attraverso tante sfumature diverse), da vedere in sequenza attraverso una lente di ingrandimento posizionata davanti al manubrio del monociclo. Una Sala delle emozioni racconterà invece l’universo emozionale del mondo della clownerie, girando ghiere di grandi e piccoli caleidoscopi, fissati su una parete ispirata ai decori stellari che caratterizzano la villa.
L'incanto di Villa Grock
La simbologia esoterica tratta dalle decorazioni di villa Grock, sarà rappresentata da un percorso a spirale dentro il quale si potranno analizzare, su dodici steli, i simboli dell’onda o della stella o degli elementi naturali visualizzati da immagini olografiche. Non poteva mancare la sala del Riso, dove il sorriso sgorga dall’acqua, attraverso sagome stilizzate di pagode e fontane. Tirando un filo si farà sgorgare un tipo di risata diversa, preceduta da una celebre battuta tratta da gag comiche o clownesche.
Una vetrata della Villa
Il Museo è finanziato dall’Unione Europea, dal governo Italiano, dalla Regione Liguria e dall’Amministrazione provinciale attraverso il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, nell’ambito del progetto “Rete dei musei d’eccellenza della provincia di Imperia”.
“Niente del genere è stato mai tentato in Europa”, commenta orgoglioso Luigi Sappa, “un museo senza reperti, ma che attraverso l’interattività con vere e proprie stanze magiche, consentirà ai visitatori, grandi e piccini, un viaggio onirico nella storia circense, nei trucchi e nei costumi fantasmagorici dei clown, nella manipolazione della realtà propria della magia, nel potere delle parole e dei gesti comici”.
Con questa operazione, che sarà ultimata il prossimo anno (probabilmente per l’estate 2012), Villa Grock si avvicina alla esperienza del parco tematico, puntando come richiamo sul clown e sul circo in generale e candidandosi a diventare un’attrazione internazionale.
Claudio Monti