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Va deserto il circo senza animali

Gorgonzola, 24 gennaio 2012 – L’unico animale a prima vista è Snoopy, simpatico incrocio terrier-volpino: è il viziatissimo re del carrozzone, di lavorare nemmeno a parlarne. Arriva in città il circo senza animali, e dopo le polemiche settembrine un incredibile tam tam animalista viaggia in rete: «Abbiamo vinto la battaglia, ora sosteniamo chi lavora: ragazzi, tutti al Circo». Ci spera Edoardo Pignatiello, il patron dell’African Circus, compagnia viaggiante senza bestiole, o quasi: ci sono Snoopy e tre pony, anche loro, mai scesi in pista, e un rettilario esibito altrove che non comparirà nello spettacolo argentiano. Che mette in scena uno spettacolo tutto acrobazie, illusionismi, mangiafuoco e clownerie, ma che, nel primo fine settimana di apertura, ha registrato un sonoro flop.
Che sia colpa – o merito – della cagnara messa in atto a settembre, quando gli animalisti accolsero a volantini e fischi il Mexican e i suoi animali? Stavolta il regolamento comunale che prescrive il vade retro a carovane e spettacoli che si avvalgono di bestiole è stato rispettato con scrupolo: vigili e Comune hanno fatto controlli incrociati. «S i sono sincerati in ogni modo che non usassi animali in scena, io non ne uso da dieci anni. Ma è una gran fatica – dice Pignatiello – e allora, ricompensateci: invito le famiglie a venirci a trovare e chiedo agli animalisti di venire con gli amici. Lo scorso fine settimana è stato un disastro: riapriamo venerdì sera, a prezzo speciale, 7 euro a persona».
L’African porta in giro per l’Italia la filosofia del blasonato «Cirque du soleil», spettacolo solo basato sull’abilità dell’artista. Non se ne era affatto certi quando, qualche settimana fa, è arrivata in Comune la richiesta d’attendamento in via Degli Abeti, e in molte orecchie è orribilmente risuonata l’eco dei fatti di settembre: l’autorizzazione estiva al circo Mexican (con bestiole), il regolamento animalista ignorato, volantinaggi e sit in, una polemica arrivata anche fuori città.
Neanche la minima intenzione di ripassarci: ecco dunque i controlli e le verifiche, e poi l’ok. «Adesso speriamo che la voce passi, e che la gente arrivi – conclude Pignatiello -. Qui se facciamo un altro bagno non abbiamo nemmeno più i soldi per spostare la carovana. La nostra vita è dura: ci dimostrino che c’è ancora chi ama il circo, uno spettacolo meraviglioso».
di Monica Autunno
Il Giorno