Rai 150 anni. La storia siamo noi, il programma di Giovanni Minoli che sta ripercorrendo le italiche vicende osservate e narrate da varie angolazioni, ieri mattina ha mandato in onda una puntata dedicata al circo Togni. Come riferisce il sito specializzato circo.it, è stata una storia “particolare” anche se espressione di una delle famiglie simbolo dell’arte della pista, ma rappresentativa del circo italiano, che in quasi un’ora di interviste e servizi ha fornito uno spaccato reale e documentato della tradizione, della cultura, dell’arte, ma soprattutto dello spessore umano, dell’ingegnosità, della forza familiare, della indomita creatività della gente del circo.
Il documento trasmesso da Rai3 non è nuovo a molti, almeno in buona parte, perché si tratta del lavoro che Luca Verdone ha realizzato per Rai Educational alcuni anni fa: nel corso del programma sono state sentite alcune figure di spicco che col circo hanno interagito per motivi professionali e di coinvolgimento personale, come Mario Verdone, Giulio Andreotti, Claudio G. Fava. «Ma è la testimonianza di Giulio Andreotti che, ascoltata in questi giorni, suona come un punto di vista che fa riflettere» scrive Claudio Monti su www.circo.it. «Dopo aver ricordato il suo incontro con la gente del viaggio da sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo spettacolo, Andreotti spiega: “In tutto l’ambito dell’ecologia per tanto tempo abbiamo avuto forse troppo disinteresse. Anche la ricostruzione postbellica ha fatto a meno di considerare l’inquadramento ambientale e quindi come accade con le energie contrapposte, si finisce per pagare il prezzo di una esasperazione. Ma adesso bisogna pensare di rimettersi in una posizione media, in cui si tenga conto delle energie e dell’ambiente, ma non si facciano – scusi il termine – delle caprate di questo genere, cioè pensare che se io tengo un leone nel circo sono cattivo come gli americani a Guantanamo che tengono gli Afgani”».