di Alessandro Serena
All’inizio dell’estate 2012 a Ivan è stata diagnosticata una seria malattia che ha comportato il suo ritiro provvisorio dal numero con i fratelli e l’immediato ricovero in una clinica specializzata in Germania, dove potesse ricevere tutte le cure del caso. Queste sono durate mesi, con una terapia d’urto che avrebbe messo a dura prova la tempra di qualsiasi persona, ma non di un tipo speciale come lui.
Ivan, come i suoi fratelli, è stato abituato sin dalla tenera età a lottare con i propri limiti. I suoi genitori li hanno abituati a lunghe ed estenuanti sedute di allenamento sin da piccolissimi per sfidare le possibilità naturali del proprio corpo per creare figure ed esercizi che hanno reso la performance di questi quattro ragazzi (cresciuti) unica al mondo. Un lavoro quotidiano di fatica fisica e concentrazione mentale che li ha abituati a mettere l’asticella delle loro possibilità sempre più in alto. Non solo, questa continua battaglia con il proprio fisico e con le leggi della natura è sempre avvenuta attorniata da amore. Amore dei genitori, dei quattro fratelli stessi, della sorella Desirèe, del figlio Ivan Frederic (avuto dalla cara ex moglie Geraldine Knie), dei loro amici, delle persone care, e man mano che si facevano conoscere, amore dei loro ammiratori di tutto il mondo.
Sono stati questi due ingredienti, la dedizione al lavoro e la grande dose di sentimento positivo a guidare la carriera e la vita di questi incredibili equilibristi.
Come avevamo già scritto in passato i fantastici quattro hanno presentato un repertorio del quale detengono il brevetto e la proprietà esclusiva. Alcuni degli esercizi, in particolare le figure a quattro, sono unici al mondo. È noto che i grandi numeri provocano spesso la nascita di imitatori o emuli. Questo non è mai successo per i Pellegrini, a dimostrazione di come alcuni dei loro exploit siano davvero unici ed irripetibili. Se poi pensiamo che questi fratelli presentano la loro creazione da oltre trent’anni, ci rendiamo conto di trovarci di fronte una sorta di monumento nazionale che dovrebbe essere tutelato dalle Belle Arti.
La vittoria al Festival è stata preceduta e seguita da appuntamenti importanti e di prestigio che hanno marcato la carriera di questi ragazzi rendendola unica nella storia del circo. Numerose partecipazioni come protagonisti centrali in importanti programmi televisivi, performance in luoghi rilevanti come piazza San Marco per il Carnevale di Venezia. E soprattutto l’esibizione di fronte a Sua Santità Papa Benedetto XVI nel dicembre del 2010.
Insomma, un percorso artistico e professionale incredibile. Accompagnato da straordinarie caratteristiche personali e umane. L’amore di cui si è scritto sopra ha raggiunto dimensioni direttamente proporzionali ai fisici dei quattro artisti. In gran parte ciò è dovuto all’enorme carica di simpatia e di umanità che emettono. Sono rispettosi delle loro origini umili e piene di sacrifici e questo sprigiona dal loro comportamento in scena e nella vita di tutti i giorni. Sono diventati quattro “star semplici” del mondo del circo. Divi con i piedi per terra.
Ed è stata con ogni probabilità questa loro essenza genuina a far scattare tutto l’amore e la solidarietà per Ivan che ora si percepisce palpabile su internet.
Questa notizia ha scatenato in internet, in particolare su facebook ma anche su molti siti di circofili, una straordinaria ondata di affetto. Sono comportamenti abituali nella comunità del circo. Eppure questa volta sono ormai decine, centinaia, forse migliaia i messaggi di esortazione, di sostegno, di affetto che arrivano da tutto il mondo. Arrivano da loro colleghi, da importanti operatori del settore, da persone che hanno scritto e scrivono di continuo la storia del circo. Ma anche da giovani studenti che hanno proprio i Pellegrini come modello di riferimento, o da semplici appassionati. E si uniscono all’amore che quotidianamente Ivan riceve dai suoi cari, i suoi fratelli, i suoi genitori. Questi ultimi, raggiunti al telefono, hanno dimostrato di che tempra sono fatti manifestando un’incrollabile fiducia nel buon esito dell’operazione e un atteggiamento propositivo che per altro non è mai mancato sin dal primo giorno in cui è stato diagnosticato il male a Ivan.
Si uniscono alla grande massa di messaggi di sostegno anche quelli dell’Ente Nazionale Circhi, del suo presidente Antonio Buccioni, del presidente Onorario Egidio Palmiri, del consiglio direttivo e di ogni singolo associato. Così come quelli dei collaboratori della rivista Circo e di questo sito. E a loro si unisce il saluto umile di chi firma questo pezzo, che ha avuto il privilegio di lavorare insieme, di conoscere da vicino questo fenomenale artista e straordinaria persona, di vivere con lui e i suoi fratelli momenti esaltanti e che ha il desiderio di tornare a farlo molto presto.
Forza Ivan!