“Jerry mi ha fatto una cosa incredibile: dovevamo andare in scena nel suo Telethon davanti a 50 milioni di americani, in diretta, mi aveva promesso che avremmo provato un’ora, ma cinque minuti prima della diretta mi ha guardato e mi ha detto: “David, tu ed io non abbiamo bisogno di provare”.” Inizia con questo racconto il servizio che il Tg5 delle 13 di oggi ha dedicato a David Larible, in questi giorni al Teatro Vittoria di Roma (ieri la prima con il pubblico delle grandi occasioni).
“Jerry Lewis ha voluto duettraci insieme in tv, per vedere i suoi spettacoli fanno la fila anche Woody Allen e Tom Cruise. Con oltre 400 show l’anno, David Larible è molto più di un clown: commuove e diverte e sa far sognare, è un giocoliere delle emozioni, di quelli che finito lo spettacolo vorresti portare a casa con te”, dice Silvia Santalmassi. “Io non interpreto David il clown, io sono David il clown, questa è la grande differenza tra il clown e l’attore. Totò era un clown, Chaplin era un clown, lo stesso Benigni è un clown”, spiega David davanti ai microfoni del Tg5. “Vedere tre generazioni della stessa famiglia seduti li davanti, il nonno, la mamma e il bambino, e tutti e tre con lo stesso sguardo di stupore nei loro occhi,… beh, io penso che non ci siano tanti posti dove questo può succedere”.
Provare per credere. “Al Teatro Vittoria di Roma fino al 26 febbraio per stupire ancora una volta adulti e bambini con “Destino di clown”. Il suo che non conosce noia finché è sul palco”, conclude la giornalista. E David sorridendo: “Non conosco noia e non prendo prigionieri”. Commento finale di Silvia Santalmassi: “Ad esclusione di questa: l’armonica più piccola del mondo”. E il clown parte con la musica.