Il ricorso contro il Comune di Parma è stato presentato da Emilio Aneghini, il quale aveva chiesto l’autorizzazione ad installare uno spettacolo denominato “Museo vivente di fauna e marina terrestre” (mostra faunistica con rettili, rapaci, squali, animali da compagnia e da cortile) ricevendo però un diniego dal dirigente del settore in quanto vigeva un parziale divieto per le mostre con esposizione di animali vivi.
Il Tar di Parma, sezione prima, nella sentenza depositata l’11 maggio 2010, ha ribadito le sentenze dei Tar di Abruzzo e Toscana annullando gli atti impugnati e condannando il Comune al pagamento delle spese.