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Taglio del nastro per il nuovo College del Circo a Verona

Il presidente Palmiri e sullo sfondo il vicesindaco e assessore all'Urbanistica del Comune di Verona

VERONA – “Sono riuscito a far fare i salti mortali al sindaco Tosi e al vicesindaco Giacino, che pur applicando scrupolosamente le regole ci hanno consentito di aprire l’Accademia nella nuova e definitiva sede”. Aveva molta voglia di scherzare questa mattina il presidente Palmiri, decisamente in gran forma, al taglio del nastro col quale l’amministrazione comunale ha ufficialmente autorizzato il via libera (in burocratese significa che adesso ci sono tutte le autorizzazioni) al College del Circo, obiettivo che il presidente Palmiri persegue da una vita e questo spiega la ragione della sua soddisfazione – non senza emozione – per ciò che è accaduto oggi a Verona, esattamente in via Tirso. Ma al pari di Palmiri, l’entusiasmo è alle stelle anche per tutti gli allievi, interni ed esterni (una novantina quelli veronesi), per tutta l’equipe degli istruttori, per il direttore Andrea Togni e per Ivana Gottani, altra figura centrale di questa scuola che non ha eguali non solo in Italia, ma in tutto l’Occidente.

Il progetto della sede stabile della nuova Accademia, mostrato stamattina alla stampa

Si parte col tendone già utilizzato in via Francia e coi nuovi container alloggio (niente carovane, insomma), ma entro Natale sorgerà il tendone semistabile (“ricorderà molto lo chapiteau di Fontvieille che ospita il prestigioso Festival di Montecarlo”, ha specificato Andrea Togni) di 38 metri di diametro, ed entro tre anni sarà completata tutta l’area, compresi gli alloggi in muratura per allievi e istruttori, e il museo del circo, come da progetto che è stato illustrato davanti ai tanti giornalisti presenti dall’ing. Stefano Malagò.
E in tempi di antipolitica dilagante figlia di una politica abituata più a curare i propri interessi che quelli dei cittadini, è un valore non secondario imbattersi in “acrobati della pubblica amministrazione” – come li ha scherzosamente definiti Palmiri – capaci di fare i salti mortali per favorire un’attività che va a tutto vantaggio dei giovani e che darà ulteriore lustro a Verona.

Il sindaco Tosi sotto il tendone di via Tirso.

Il sindaco Tosi ha ben chiarito quale sia il rapporto che lega l’arte circense alla città scaligera: “Verona ha un legame fortissimo e storico con i grandi circhi italiani, che tra l’altro sono grandi circhi mondiali, e l’odierna posa ideale della prima pietra serve anche a dimostrare che i circhi non sono quei soggetti terribili che maltrattano gli animali, il circo è un’arte profonda, una grande cultura e l’Accademia d’Arte circense è l’esempio più evidente di quello che sto dicendo”.

Da sinistra, il sindaco Tosi, Giacino e Palmiri.

Soddisfazione anche da parte del vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Vito Giacino, che ha seguito molto da vicino e con grande interesse le varie fasi che hanno portato al traguardo festeggiato oggi: “Il progetto prende le mosse da un Programma integrato di riqualificazione urbanistica e ambientale che si era bloccato e che grazie all’intervento dell’amministrazione ha ripreso il suo cammino nel dialogo fra la proprietà dell’area e l’Accademia”. Il riferimento era rispettivamente alla famiglia Manfredi, presente alla cerimonia, e al presidente Palmiri che ha acquistato 12 mila metri quadrati da destinare al villaggio del circo: “Dato che sono l’ultimo dei Palmiri è mio desiderio lasciare qualcosa nella storia”. E in effetti sarà un segno indelebile quello che Egidio Palmiri, rappresentante di una famosa famiglia di “acrobati folli” che già una traccia immortale l’ha lasciata nella storia dell’arte circense, oltre che nelle vicende legate per più di mezzo secolo all’associazione di categoria dei circhi italiani, lascia alla città di Verona, all’Italia e al mondo.

Il nuovo ufficio all'ingresso dell'Accademia, un altro sarà collocato a giorni e insieme formeranno una sorta di ingresso al nuovo tendone

Quattro le nuove pagode temporanee in attesa della struttura in muratura: una per la sala mensa, una per la sala giochi, oltre a officina e sala danza

Abituato a sorprendere a grandi altezze lasciando il pubblico a bocca aperta, stamattina Palmiri ha messo a segno un colpo a effetto pur restando coi piedi a terra: ha estratto dalla tasca una lettera e l’ha consegnata al sindaco perché la leggesse davanti a tutti. Suspense e curiosità sul volto del presenti, Tosi e Giacino compresi. “Caro presidente, ho il piacere di informarla che le abbiamo attribuito il premio Vittorio De Sica per l’Accademia d’Arte Circense da Lei così autorevolmente presieduta. Glielo consegnerà personalmente al Quirinale il Presidente della Repubblica il 6 novembre prossimo. Con grande stima, Gian Luigi Rondi, presidente Accademia del Cinema Italiano, Premi Vittorio De Sica”. Si tratta della comunicazione ufficiale dell’assegnazione del prestigiosissimo Premio attribuito al presidente Palmiri. Il quale, dopo il fragoroso applauso che ha seguito la lettura, ha subito specificato: “Non è a Palmiri ma a tutta l’Accademia e a chi ogni giorno affronta tanti sacrifici per mandarla avanti, che questo Premio è destinato”.
Claudio Monti

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