Taglio del nastro per il nuovo College del Circo a Verona

Il presidente Palmiri e sullo sfondo il vicesindaco e assessore all'Urbanistica del Comune di Verona
Si parte col tendone già utilizzato in via Francia e coi nuovi container alloggio (niente carovane, insomma), ma entro Natale sorgerà il tendone semistabile (“ricorderà molto lo chapiteau di Fontvieille che ospita il prestigioso Festival di Montecarlo”, ha specificato Andrea Togni) di 38 metri di diametro, ed entro tre anni sarà completata tutta l’area, compresi gli alloggi in muratura per allievi e istruttori, e il museo del circo, come da progetto che è stato illustrato davanti ai tanti giornalisti presenti dall’ing. Stefano Malagò.
E in tempi di antipolitica dilagante figlia di una politica abituata più a curare i propri interessi che quelli dei cittadini, è un valore non secondario imbattersi in “acrobati della pubblica amministrazione” – come li ha scherzosamente definiti Palmiri – capaci di fare i salti mortali per favorire un’attività che va a tutto vantaggio dei giovani e che darà ulteriore lustro a Verona.
Il sindaco Tosi ha ben chiarito quale sia il rapporto che lega l’arte circense alla città scaligera: “Verona ha un legame fortissimo e storico con i grandi circhi italiani, che tra l’altro sono grandi circhi mondiali, e l’odierna posa ideale della prima pietra serve anche a dimostrare che i circhi non sono quei soggetti terribili che maltrattano gli animali, il circo è un’arte profonda, una grande cultura e l’Accademia d’Arte circense è l’esempio più evidente di quello che sto dicendo”.
Soddisfazione anche da parte del vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Vito Giacino, che ha seguito molto da vicino e con grande interesse le varie fasi che hanno portato al traguardo festeggiato oggi: “Il progetto prende le mosse da un Programma integrato di riqualificazione urbanistica e ambientale che si era bloccato e che grazie all’intervento dell’amministrazione ha ripreso il suo cammino nel dialogo fra la proprietà dell’area e l’Accademia”. Il riferimento era rispettivamente alla famiglia Manfredi, presente alla cerimonia, e al presidente Palmiri che ha acquistato 12 mila metri quadrati da destinare al villaggio del circo: “Dato che sono l’ultimo dei Palmiri è mio desiderio lasciare qualcosa nella storia”. E in effetti sarà un segno indelebile quello che Egidio Palmiri, rappresentante di una famosa famiglia di “acrobati folli” che già una traccia immortale l’ha lasciata nella storia dell’arte circense, oltre che nelle vicende legate per più di mezzo secolo all’associazione di categoria dei circhi italiani, lascia alla città di Verona, all’Italia e al mondo.

Il nuovo ufficio all'ingresso dell'Accademia, un altro sarà collocato a giorni e insieme formeranno una sorta di ingresso al nuovo tendone

Quattro le nuove pagode temporanee in attesa della struttura in muratura: una per la sala mensa, una per la sala giochi, oltre a officina e sala danza
Claudio Monti
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