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Sul Corriere David Larible al Bellini di Napoli

NAPOLI – «Il suono più bello del mondo è un bambino che ride». Firmato David Larible, il più grande pagliaccio al mondo, così come viene generalmente considerato. Da martedì 24 gennaio alle 21 e fino a domenica 29, dalla sabbia delle piste del circo passerà alle tavole di legno di un teatro, il Bellini di Napoli, dove presenta «Il clown dei clown», uno spettacolo scritto, diretto e interpretato dallo stesso Larible.

David Larible a Villa Grock (foto Giovanni Lagorio)
« IL CLOWN DEI CLOWN» – Lo spettacolo alterna gag visive a brani musicali (suona ben cinque strumenti) dando vita alla storia di un inserviente che diventa artista coinvolgendo anche gli spettatori. Che nelle sue performance svolgono sempre un ruolo molto importante. «Anni fa – spiega il clown – prima di esibirmi spiavo con un binocolo il pubblico alla ricerca degli spettatori più adatti, poi col tempo e l’esperienza ho abbandonato questo metodo di lavoro, capendo che la cosa più importante è affidarsi sempre al proprio istinto».
TRADIZIONE DI FAMIGLIA – Da ben sette generazioni la famiglia di Larible vanta una solida tradizione circense, che conta acrobati, clown, giocolieri, artisti al trapezio, trapezisti e così via. David, nato in Italia ma di origini francesi, ha iniziato in pista da giovanissimo esibendosi nei principali circhi italiani ed europei (Medrano, Darix Togni, Bouglione, Krone, Tower Circus e così via). Si è esibito con successo in quattro continenti, entusiasmando il pubblico del Madison Square Garden di New York (registrando ben 120.000 persone in un solo week end). «Uno dei requisiti più importanti di un clown – continua Larible – è l’umiltà, il sapere che ti devi adattare. Il clown deve essere camaleontico, deve guardare cosa c’è intorno e cercare di appartenere a quel luogo. Mi sono esibito al Madison Square Garden davanti a 18 mila persone e in situazioni molto più piccole, ma ho sempre cercato di calarmi nella realtà che mi circondava». Ha vinto inoltre il «Clown d’Oro» di Montecarlo.
LE FONTI E L’ISPIRAZIONE – Fra i suoi ammiratori ci sono attori come Jerry Lewis e Woody Allen, colpiti dalla sua capacità di divertire e commuovere. Si presenta in scena in punta di piedi, con lo sguardo apparentemente distratto, le mani in tasca e il passo incerto. Ma bastano solo pochi movimenti per strappare la prima risata al pubblico, da subito coinvolto in un’escalation di divertimento. Il suo stile inconfondibile attinge dalla tradizione circense del clown Augusto, passando per la Commedia dell’Arte e incontrandosi infine con il talento di Charlie Chaplin. Con lui sul palcoscenico, come detto, ci sarà anche il raffinato clown bianco catalano Gensi e il pianista tedesco Stephan Kunz.
Stefano De Stefano
Corriere del Mezzogiorno