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Sul caso della giraffa l’Enc risponde al sindaco di Imola

Dopo il comunicato stampa di ieri, l’Ente Nazionale Circhi interviene oggi con una nota dettagliata del suo presidente Antonio Buccioni. Le sue dichiarazioni sul caso della giraffa e del circo di Aldo Martini, tengono conto di alcuni importanti sviluppi avvenuti nella giornata odierna.

Davanti agli attacchi che stanno criminalizzando e condannando il circo al centro dei fatti accaduti ad Imola, prima ancora della completa verifica dei fatti, esprimo a nome dell’intera categoria piena solidarietà alla famiglia Martini e a tutti coloro che lavorano nel complesso in questione, che è vittima, e non artefice, del grave danno causato dalla morte della giraffa Alexander.
Questa mattina il Signor Aldo Martini, responsabile del complesso, si è recato presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Imola dove ha sporto denuncia-querela verso ignoti: “Ho constatato che il cancello della recinzione esterna era aperto ed aveva una cimosa (cinghia di chiusura, nda) tagliata. Ritengo che tali danneggiamenti siano stati provocati da persone ignote durante la notte. Io ero presente al trasbordo della giraffa e mi sono assicurato che tutto fosse in sicurezza e quindi sono certo che il cancello era integro…”.
Sconcerta, davanti a questo stato dei fatti, la guerra dichiarata dall’amministrazione comunale di Imola nei confronti del circo e addirittura dei circhi in generale, ignorando fra l’altro che identificare nuovi assetti del settore non è materia di competenza dell’ente locale ma dello Stato centrale. Questa mattina il responsabile del circo è stato convocato dall’amministrazione che, a muso duro, vorrebbe costringere il complesso a lasciare la città. Ci saremmo aspettati la solidarietà del primo cittadino nei confronti di una famiglia e di una azienda privata di affetti e colpita così duramente anche sul versante economico, mentre assistiamo ad un inspiegabile accanimento.
Seguiremo passo a passo l’evolversi della situazione e ci riserviamo ogni azione a tutela e a risarcimento dei danni eventualmente subiti. Non accetteremo soprusi e minacce di sorta da chicchessia, nemmeno da qualche improvvisato “sceriffo” di provincia, e chiederemo con forza in ogni sede il rispetto della legge perché nessuno può cogliere l’occasione di questa tragica vicenda per calpestare i diritti del mondo del circo.
Il circo non lascerà la città di Imola perché un sindaco, cavalcando l’onda emotiva, intende mostrare i muscoli in aperto sfregio ad un preciso quadro normativo. Il circo in questione, e tutti i circhi che agiscono sul territorio nazionale, non rinunciano e non rinunceranno a diritti che la legge attribuisce loro.
La categoria è pronta a mobilitarsi, e non tarderà a farlo se dovessero continuare certi vergognosi atteggiamenti, a difesa di precisi diritti tutelati in particolare dalla L. n. 337 del 1968, violati ormai quotidianamente da amministrazioni prevenute e ostili nei confronti di uno spettacolo popolare che affonda le sue radici in secoli di cultura, tradizione, arte e storia e che continua ad esaltare la cultura italiana in tutto il mondo. Nulla di tutto questo accade in realtà omogenee a quella italiana, come Francia, Germania, Spagna o Svizzera, dove i circhi vengono considerati per ciò che sono: altissime espressioni dello spettacolo dal vivo, e come tali sostenute e valorizzate ad ogni livello.
Nel pomeriggio di oggi il Signor Aldo Martini si è presentato al Commissariato di P.S. di Imola per segnalare un altro spiacevole episodio avvenuto: al veterinario nominato dal circo per seguire tutti gli accertamenti in corso sulle cause che hanno portato alla morte dela giraffa, Dott. Michele Capasso, non è stato consentito di seguire l’autopsia che si è svolta stamattina presso l’Istituto Zooprofilattico di Bologna. Vogliamo che anche su questo sia fatta piena luce e che non restino zone d’ombra sulle ragioni che hanno provocato il decesso di Alexander. L’iniezione alla giraffa non è stata decisa né effettuata da personale del circo, ed anzi il Signor Aldo Martini aveva espresso la propria contrarietà.

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