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Sue Ellen Sforzi: mi piego ma non mi spezzo

di Alessandro Serena

Sue Ellen Sforzi
Sue Ellen Sforzi
Quali sono le radici della tua famiglia?
Sono una Sforzi da parte di mia mamma. Suo fratello era Alberto mentre mio nonno Angelo era sposato con Giovanna Caroli, ultima sorella dei venticinque fratelli Caroli. Diciamo che io sono ormai alla settima generazione! Adesso il mio nucleo famigliare si compone da me e mia madre Graziella. Ho avuto qualche vicissitudine famigliare sia da giovanissima che da adulta, ma l’affetto di mia madre e di tutte le persone che mi sono state accanto mi ha aiutato a crescere.

Quindi sei nata nella pista di segatura?
Si, sono nata e cresciuta al Circo Medrano dove ci sono rimasta sino ai sei anni. Poi mia mamma è andata a lavorare Accademia del Circo di Verona, era cuoca nella mensa e cucinava per i bambini. E’ così ho fatto il mio ingresso nella principale istituzione di formazione accademica circense.

sue-ellen-sforzi-latinaAllora per te l’Accademia è stata un luogo di vita?
Si esatto, io da piccolina ho iniziato quasi per gioco. Ricordo che andavo in palestra a giocare ed è così che ho iniziato a fare un po’ di tutto. E poi è arrivata la mia maestra, mi sono innamorata di lei e della disciplina che insegnava e così in quella ho scelto di specializzarmi.

Sue Ellen riceve il diploma all'Accademia del Circo dal sindaco di Cesenatico (dove ai tempi si trovava la sede della scuola)
Sue Ellen riceve il diploma all’Accademia del Circo dal sindaco di Cesenatico (dove ai tempi si trovava la sede della scuola)
Qual è la disciplina?
Il contorsionismo e ho avuto la fortuna di avere come insegnante una delle più grandi contorsioniste mai viste, Fatima Zohra. Mi sono sempre allenata con lei, insieme a lei guardavo le registrazioni e le cassette che aveva. Per me la sua figura è stata davvero importante, così dopo i quattro anni di rito mi sono diplomata con lei.

Ci sono stati altri insegnanti di cui conservi un bel ricordo?
C’è stato il marito di Fatima, Ajuanito Merzari. Oggi non c’è più ma ricordo che anche lui mi motivava molto, mi ha insegnato tutte le basi dei salti a terra e delle verticali.

Qual è il ricordo più bello che hai dell’Accademia?
Il più bello è, in generale, che tutto ciò che ho lo devo proprio all’Accademia. Crescendo al suo interno ho avuto molte possibilità che vivendo al circo non avrei altrimenti avuto. Si sa com’è quando si viaggia con un complesso, tra spostamenti continui e spettacoli quotidiani fai fatica a specializzarti davvero bene in qualcosa. Poi c’è un ricordo simpatico che conservo volentieri: quella volta in cui Ajuanito Merzari mi ha buttato fuori dalla palestra! Avevo otto anni e mi era venuta paura di fare i salti a terra. Il Signor Ajuanito mi ha cacciato dalla palestra dicendo che se avessi continuato a fare così non avrei mai combinato nulla nella mia vita. Ovviamente era un cuore d’oro che faceva il muso cattivo per stimolarci. Quando ho potuto rientrare saltavo più io che non gli altri!

sue-ellen-sforziPer la tua disciplina c’è stato un modello importante a cui ti sei ispirata?
In realtà io sono stata molto fortunata perché il mio modello è stata proprio la mia insegnante! A oggi, se devo aggiungere qualcosa, direi che mi piace molto anche Ellen Kramer.

Qual è stato il tuo percorso professionale?
Il primo contratto l’ho avuto a 14 anni proprio durante l’Accademia. Poi dopo ho avuto l’opportunità di partecipare al Festival di Latina che credo sia uno dei migliori, soprattutto come vetrina per un artista giovane ed emergente. Tra le cose che ricordo con più piacere c’è stata la scritturazione avuta presso il circo statunitense Universoul Circus. Avevo 18 anni, era il 1999, e ricordo proprio il grande piacere di lavorare: il circo era stupendo, l’atmosfera bellissima e la gente calorosa. Ti svegliavi davvero con la voglia e la felicità di lavorare in quel circo. Con un pochino di rimpianto ricordo anche la possibilità di andare al Cirque du Soleil per una nuova produzione. Era il 2006, a loro piaceva il mio numero, mi avevano proposto un contratto ma io ho rifiutato. Colpa della giovane età, quel periodo in cui fai dei colpi di testa spesso per colpa dell’amore. Pazienza, è andata!

Dove sei oggi, e cosa sogni per domani?
Oggi sono sotto contratto con il Circo Apollo di Nando Orfei, e per il futuro spero di continuare così, facendo sempre del mio meglio nel mio mestiere. Sono fortunata, perché essendo uscita molto giovane dall’Accademia ho avuto tante possibilità, ho viaggiato tanto per lavoro e quindi ora spero sempre di continuare così. Poi naturalmente sogno un futuro di serenità, magari con una famiglia.

sue-ellen-sforzi-arcoTi alleni spesso?
Sinceramente non moltissimo perché sono pigra! Ma in realtà, a parte qualche esercizio di ginnastica, col fatto che al circo c’è spettacolo tutti i giorni basta quello per allenarsi. Se si considera che poi durante lo spettacolo oltre che al proprio numero si prende parte anche al corpo di ballo o alle parate, allora sono sempre in allenamento. Sicuramente un occhio di riguardo va all’alimentazione, lì bisogna stare attenti a non esagerare.

sue-ellen-sforzi-verticaleDicevi che hai viaggiato molto: che considerazione ti senti di fare a proposito del circo italiano?
Io ho viaggiato tanto ovunque ci fosse lavoro. Negli Stati Uniti per la scrittura da Universoul, ma anche in Turchia, in Germania dove ho lavorato molto anche nei teatri. Amo tantissimo l’Italia, sono convinta che come si sta da noi non si sta da nessun’altra parte. Purtroppo però qui il nostro lavoro non viene considerato con il dovuto rispetto, mentre all’estero la gente viene al circo per divertirsi, ha una cultura diversa che tiene in considerazione l’artista davvero per l’arte che esegue. All’estero il nostro è un mestiere davvero apprezzato e rispettato.

L’intervista a Sue Ellen Sforzi è stata pubblicata sulla rivista Circo di ottobre.